Vaticano, nuove ombre di abusi: il Papa dispone il processo a padre Rupnik
Il Santo Padre ha chiesto di esaminare la posizione del sacerdote sloveno alla luce di «seri problemi di gestione del caso» e per manifestare «vicinanza» alle presunte vittimePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Nel mese di settembre la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha segnalato al Papa gravi problemi nella gestione del caso di padre Marko Rupnik e la mancanza di vicinanza alle vittime. Di conseguenza il Santo Padre ha chiesto al Dicastero per la Dottrina della Fede di esaminare il caso e ha deciso di derogare alla prescrizione per consentire lo svolgimento di un processo».
Lo ha comunicato la Sala stampa della Santa Sede a proposito del caso che coinvolge il teologo e mosaicista di fama mondiale, al centro di uno scandalo che ha scosso il mondo cattolico dal novembre 2022, quando sono emerse accuse a suo carico di «abusi sessuali e spirituali» di religiose negli anni Novanta in una comunità di Lubiana, in Slovenia.
Una presunta vittima, il cui nome è stato nascosto per proteggere la sua privacy, ha affermato di aver subito appunto abusi fisici, psicologici e spirituali, che ha descritto come una vera e propria «discesa all'inferno».
Il 14 giugno scorso Rupnik è stato espulso dalla Compagnia di Gesù per decreto del superiore generale padre Arturo Sosa Abascal, a causa del suo «rifiuto ostinato» di obbedire alle restrizioni impostegli.
Di recente Rupnik è stato però incardinato nella diocesi slovena di Capodistria, dove godrebbe «di tutti i diritti e doveri dei sacerdoti diocesani».
Al contempo, si è mossa la Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, che ha contattato le vittime note dei presunti abusi dell'ex gesuita, chiedendo di incontrarle.
Lo scopo dell'invito è quello di esaminare e studiare il modo in cui le vittime sono state trattate dalla Chiesa, in particolare dai Gesuiti e dal Vaticano. E ora arriva la decisione di Francesco, che riapre clamorosamente il caso, sbloccando la via verso un regolare processo, perché – ha spiegato la Sala Stampa del Vaticano – «il Papa è fermamente convinto che se c'è una cosa che la Chiesa deve imparare dal Sinodo è ascoltare con attenzione e compassione coloro che soffrono, soprattutto coloro che si sentono emarginati dalla Chiesa».
(Unioneonline/l.f.)