"Gli elettori hanno espresso la loro volontà in modo molto chiaro: hanno rafforzato Spd, Verdi e Liberali. E questi tre devono guidare il nuovo governo".

Con queste parole Olaf Scholz, candidato cancelliere Spd, ha rivendicato la vittoria dei socialdemocratici alle elezioni politiche in Germania e, con essa, la volontà di formare un governo di coalizione entro Natale, con la Cdu-Csu all’opposizione. 

E, se il Bundestag confermerà – come è probabile – la sua nomina alla guida del governo di Berlino, toccherà a lui sedere sulla poltrona che per 16 anni è stata occupata da Angela Merkel.

Nato in Bassa Sassonia nel 1958, una grande passione per jogging, trekking e bicicletta, Scholtz è un avvocato specializzato in diritto del lavoro e, dopo essere stato eletto senatore, ha ricoperto l’incarico di ministro del Lavoro dal 2007 al 2009, nel primo governo di coalizione Cdu-Spd guidato da Angela Merkel. 

Dal 2001 al 2018 è stato sindaco di Amburgo e a fine mandato è diventato ministro dell’Economia dell’ultimo governo di coalizione Merkel, con anche la carica di vicecancelliere.

Nel 2020 si è fatto avanti come candidato cancelliere in vista delle elezioni 2021, ma la sua mozione è stata respinta dal congresso Spd. La scelta è comunque ricaduta su di lui in quanto ritenuto capace di unire le diverse anime del partito socialdemocratico e, soprattutto, di poter attirare le simpatie di Verdi e liberali, “necessari” all’Spd in vista della formazione di un governo “semaforo” (dai colori dei tre partiti che potrebbero formare la nuova alleanza lasciando fuori i conservatori). 

Determinante per arrivare alla leadership anche il ruolo chiave avuto da Scholtz nei ristori concessi ai tedeschi durante la pandemia e le trattative europee per affrontare la crisi economica generata dal Covid, trattative che hanno poi portato, nell’estate 2021, al piano straordinario di aiuti Next Generation Eu. 

(Unioneonline/l.f.)

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