"Se gli Stati Uniti o la Gran Bretagna non se ne andranno dall'Afghanistan il 31 agosto, subiranno delle conseguenze. Rimanere oltre significa continuare a occupare, rompere la fiducia" e questo "avrà una reazione".

L’ultimatum dei talebani arriva per bocca del portavoce Suhail Shaheen, all'indomani delle parole del presidente Joe Biden, ancora incerto di poter rispettare la scadenza prevista per il ritiro delle truppe americane dal Paese. E mentre gli alleati del G7 premono sull'inquilino della Casa Bianca per estendere le operazioni di evacuazione da Kabul.

Manca una settimana alla data concordata a Doha tra Washington e i talebani, quando alla Casa Bianca c’era Donald Trump. Ma al momento nell’aeroporto di Kabul ci sono ancora almeno 20mila persone ammassate, mentre altre decine di migliaia tentano disperatamente di essere portate via dal Paese da uno dei tanti voli militari che fanno la spola per evacuare cittadini occidentali, collaboratori afghani, persone vulnerabili o in pericolo.

I consiglieri più stretti di Joe Biden gli avrebbero suggerito di non estendere la data del ritiro, e il Pentagono ha chiesto al presidente di decidere entro oggi.

Al G7 straordinario convocato per oggi il premier Boris Johnson chiederà a Biden di rinviare il ritiro dei militari americani per poter continuare le evacuazioni dei civili. Anche perché - e ne sono tutti consapevoli - "non c'è alcuna possibilità di restare in Afghanistan senza gli Stati Uniti", ha spiegato il ministro della Difesa Ben Wallace. Anche la Francia si dice "preoccupata" dall'imminenza della data del ritiro, ritenendo "necessario un rinvio supplementare per completare le operazioni in corso", ha detto il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian.

Più sfumata invece la richiesta della Germania, che ha già avviato colloqui con gli Stati Uniti e con la Turchia per poter estendere oltre il 31 almeno le operazioni civili. Su questo, ha precisato il ministro Heiko Maas, Berlino dialoga anche con i talebani e "continuerà a farlo, perché avranno certamente un ruolo particolare nel funzionamento dello scalo dopo il ritiro delle truppe americane". Anche il premier Mario Draghi ha fatto il punto della situazione con i ministri degli Esteri e della Difesa, Di Maio e e Guerini.

Al G7 si discuterà inoltre di aiuti umanitari, del ricollocamento dei richiedenti asilo e del previsto flusso di migranti. Centrale sarà anche il tema del rispetto dei diritti umani, in particolare delle donne e delle ragazze, pena eventuali sanzioni se i talebani dovessero violarli.

(Unioneonline/L)

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