Non ha retto la tregua unilaterale che Mosca aveva annunciato per il Natale ortodosso e anche nella giornata di ieri si sono registrati raid in territorio ucraino. Kiev denuncia bombardamenti alla periferia di Zaporizhzhia e nella regione di Kharkiv, come confermato da Oleg Sinegubov, presidente dell’amministrazione statale regionale. Il Cremlino invece assicura di aver osservato il cessate il fuoco – proclamato dalle 12 ora locale del 6 gennaio alle 24 di ieri – nonostante le violazioni ucraine. 

«Il mondo è stato ancora una volta in grado di vedere oggi quanto siano false le parole di qualsiasi livello che provengono da Mosca. I russi hanno parlato di un presunto cessate il fuoco ma la realtà è che i loro proiettili hanno colpito di nuovo Bakhmut e altre postazioni ucraine. Solo l'espulsione degli invasori dalla terra ucraina significherà il ripristino della sicurezza e della pace», ha dichiarato Voldoymyr Zelensky nel suo consueto discorso serale.

E c’è un’ulteriore notizia che preoccupa a livello nazionale: dagli 007 ucraini arriva l’informativa per cui Vladimir Putin sarebbe pronto a ordinare la mobilitazione di ben 500mila coscritti a gennaio.

(Unioneonline/s.s.)

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