Sono 18 le vittime del tragico schianto dell'elicottero dei Servizi di emergenza ucraini caduto oggi nelle vicinanze di un asilo nella regione di Kiev. Fra loro, come confermato dalla polizia nazionale, anche tre bambini, il ministro dell'Interno ucraino Denis Monastyrsky, il primo viceministro e il segretario di Stato. Secondo il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleksiy Kuleba, i feriti sono 29.

Secondo le prime ricostruzioni l’elicottero, precipitato in una zona avvolta da una densa nebbia, avrebbe dapprima colpito l’edificio di un asilo per poi andare a schiantarsi vicino a un edificio residenziale.

Volodymyr Zelensky (foto Ansa)
Volodymyr Zelensky (foto Ansa)
Volodymyr Zelensky (foto Ansa)

«Se non fermiamo Putin, altro che Unione Europea. Ci sarà la Terza Guerra Mondiale, perché quando invaderà la Polonia, gli Stati Baltici, nessuno riuscirà a fare nulla, bensì tutti entreranno in guerra. Anche l'Italia, la Francia, gli Stati Uniti, l'Inghilterra, tutti gli Stati membri della Nato saranno costretti a entrare in guerra per dimostrare che la Nato esiste davvero».

Sono le parole di Volodymyr Zelensky pronunciate nel corso dell’intervista con Bruno Vespa a “Porta a Porta”. Il presidente ucraino ha aggiunto che ritiene comunque poco probabile che il leader russo ricorra alle armi atomiche perché «non sarebbe vantaggioso per loro».

Quanto alle prospettive europee dell'Ucraina, Zelensky si è detto convinto che l'adesione potrà arrivare nei prossimi due anni. «Abbiamo la chance, perlomeno stiamo facendo tutto per accelerare l'ingresso. Noi condividiamo i valori comuni, ma noi paghiamo il prezzo più alto, e tutti lo vedono. Inoltre continuiamo a svilupparci, dimostriamo che il nostro esercito è forte che è anche molto importante per la solidità dell'Unione Europea. Inoltre, nonostante la guerra, per quello che ci è possibile, portiamo avanti le riforme nel nostro Stato», ha sottolineato.

Sul fronte Russia, intanto, Putin potenzia l’esercito: entro il 2026 i soldati saranno un milione e mezzo. Mentre dagli Stati Uniti il Pentagono sta inviando all'Ucraina armi americane immagazzinate in Israele. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti. Con le scorte statunitensi in calo e i produttori di armi che non riescono a tenere il passo con le operazioni ucraine, il Pentagono sta ricorrendo a due alternative per colmare la richiesta, ovvero il magazzino in Corea del Sud e quello in Israele.

(Unioneonline/s.s.-v.l.)

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