Gli Stati Uniti restano convinti dell’imminente invasione dell’Ucraina da parte della Russia. E per questo, “a breve”, invieranno truppe nell’Europa dell’Est.

Lo ha detto il presidente americano Joe Biden: "Invierò truppe in Europa dell'Est nei Paesi della Nato nel breve termine. Non molte", ha precisato, rientrando dalla visita a Pittsburg, in Pennsylvania. Per il “possibile” dispiegamento il Pentagono ha messo 8.500 militari in stato di allerta.

TENSIONI USA-UCRAINA – Secondo la Casa Bianca l’invasione russa potrebbe avvenire già nel mese di febbraio. Ma nelle ultime ore lo scontro si è consumato anche con il presidente ucraino Volodymir Zelensky che ha smentito Biden davanti ai media internazionali, invitandolo a non scatenare il "panico".

Per Zelensky la minaccia russa non è più grave di quella della primavera del 2021, quando Mosca schierò per la prima volta le sue truppe non lontano dal confine. E invece se si ascoltano certi "rispettati capi di Stato" sembra "che ci sia già una guerra in tutto il Paese".  Anche la Russia, ha però aggiunto, deve fare la sua parte per cercare una de-escalation, cioè "dimostrare" che non pensa a un'invasione.

L'amministrazione Biden intanto tira dritto e ha già informato alcune delle maggiori banche di Wall Street - Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs e JPMorgan - di quelle che potranno essere le sanzioni alla Russia. 

MACRON SI SMARCA – Sul fronte degli alleati, invece, il presidente francese Emmanuel Macron, che guida il semestre europeo, si smarca dalla linea americana con un colloquio telefonico con Vladimir Putin durante il quale i due si dichiarano "d'accordo" sulla "necessità di una de-escalation" e un "proseguimento del dialogo" sulla crisi in Ucraina.

Secondo Parigi, il capo del Cremlino "non ha espresso alcuna intenzione offensiva" e ha "detto molto chiaramente che non cercava lo scontro".

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata