"Molte vite avrebbero potuto essere salvate se le restrizioni per contenere il coronavirus fosero state adottate prima", ha dichiarato Anthony Fauci, massimo esperto Usa di malattie infettive ingaggiato dalla Casa Bianca, proprio mentre impazza la polemica sui ritardi nella risposta all'emergenza dovuta al fatto che Trump avrebbe lasciato cadere nel vuoto gli allarmi lanciati da funzionari e componenti della sua amministrazione.

La risposta di Donald, che sembra ormai volere la testa di Fauci (ma in serata la Casa Bianca ha assicurato che non ci sarà alcun licenziaento), è affidata al ritweet di un post di DeAnna Lorraine, ex repubblicana candidata al congresso: "Ora Fauci dice che Trump avrebbe dovuto ascoltare lui e la sua equipe per gestire il problema. Forse non ricorda che il 29 febbraio lui stesso affermava che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi?". Infine, l'hastag Time to #FireFauci, "è ora di licenziare Fauci".

Sullo sfondo, le opinioni nettamente discordanti anhe sul futuro. Trump vorrebbe riaprire almeno a maggio, Anthony Fauci teme addirittura per le presidenziali di novembre: "Per ora non le possiamo garantire", ha detto.

Uno scontro che si fa sempre più acceso, mente morti e contagi continuano a crescere a dismisura. Secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University negli Stati Uniti sono attualmente registrati almeno 557.590 casi di contagio da coronavirus e 22.109 decessi.

IL RETROSCENA - Nel giorno in cui Irlanda e Gran Bretagna venivano aggiunte alla lista dei Paesi a cui imporre restrizioni sui viaggi, il Presidente Usa ha lanciato la sua provocazione a Fauci.

Trump, secondo una ricostruzione del Washington Post, chiese all'immunolgo di origine italiana di spiegargli esattamente perché quella dell'immunità di gregge fosse un'idea sbagliata: "Perché non lasciamo inondare il Paese?", gli disse.

Una domanda che ha colto di sorpresa Fauci, il quale dopo un attimo di esitazione gli ha risposto: "Presidente, molte persone morirebbero".

(Unioneonline/L)
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