Un momento di imbarazzo, tra risate e brusii, ha aperto l'intervento del presidente degli Stati Uniti all'Assemblea generale dell'Onu.

A scatenare l'ilarità dei presenti le parole di Trump: "Oggi - ha esordito - sono qui per condividere il progresso straordinario che abbiamo fatto. In meno di due anni la mia amministrazione ha raggiunto più di quasi nessun'altra amministrazione nella storia del nostro Paese".

Un inizio altisonante, accolto decisamente con poca serietà dai delegati, che hanno cominciato a bisbigliare e a ridere: "Bene - ha commentato Trump -. Non mi aspettavo questa reazione, ma ok".

"Gli Usa sono più forti più sicuri e più ricchi da quanto fossero quando ho assunto l'incarico meno di due anni fa", ha proseguito imperterrito.

"Garantiremo sostegno solo a chi ci rispetta e si dimostra nostro amico. Ci aspettiamo che altri Paesi paghino quando devono per la loro difesa. Gli Stati Uniti sono il paese che garantisce più aiuti all'estero. Ma pochi danno qualcosa a noi. Riesamineremo la nostra attività di sostegno agli altri Paesi, se ne occuperà il segretario di Stato, Mike Pompeo. Vedremo cosa funziona e cosa non funziona, vedremo se i Paesi che ricevono i nostri dollari hanno anche a cuore i nostri interessi", dice.

"Come al solito - ha continuato - le nazioni dell'Opec stanno spremendo il resto del mondo. Non mi piace, a nessuno dovrebbe piacere.... Noi difendiamo queste nazioni senza ottenere nulla in cambio e loro si approfittano di noi con l'alto prezzo del petrolio. Non va bene".

Il presidente si è poi soffermato sull'Iran, Paese in cui, prosegue, c'è una "dittatura, che ha portato distruzione e caos" in Medioriente perché "non rispettano i confini dei Paesi vicini e i diritti di sovranità delle nazioni: quello che fanno i leader iraniani è saccheggiare le risorse del Paese per diffondere caos in tutto il Medioriente e oltre" e "i cittadini iraniani sono arrabbiati e disgustati".

Sulla Corea del Nord: "Vorrei ringraziare il presidente Kim per il suo coraggio e per i passi che ha compiuto. Molto lavoro rimane ancora da fare, le sanzioni rimarranno in vigore fino a quando non si arriverà alla denuclearizzazione". La relazione con gli Usa, dice, ha ricevuto "una nuova spinta verso la pace".

(Unioneonline/D)

LA RISATE DELL'ASSEMBLEA

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