In Romania sono in vigore da stamane nuove severe restrizioni anti-Covid adottate dal governo per cercare di arrestare la quarta, drammatica ondata di contagi e decessi che sta colpendo il Paese balcanico, che registra nell’ultimo mese la media di un morto ogni cinque minuti.

Le scuole resteranno chiuse per almeno una settimana, mentre l’obbligo del Green pass si allarga a tutta una serie di nuove attività non previste in precedenza, tra cui l’ingresso nei centri commerciali e in tutti i negozi non alimentari. Mascherina obbligatoria anche all’aperto, sospensione di tutte le feste private come matrimoni e battesimi. Coprifuoco notturno in tutto il Paese dalle 22 alle 5, con libertà di circolazione in questa fascia oraria solo per chi è in possesso di certificato verde.

Le misure saranno valide per almeno 30 giorni, dopo che per un lungo periodo il governo aveva deciso di allentarle. 

Nelle ultime 24 ore si registrano altri 9mila casi e 299 decessi. Non c'è più posto nelle celle frigorifere degli ospedali e la chiesa ortodossa ha messo a disposizione dei nosocomi le cappelle mortuarie delle chiese, continuando però a tenere una posizione ambigua nei confronti della campagna vaccinale. Posti esauriti anche nelle terapie intensive e già dalla settimana scorsa alcuni paesi dell'Ue, tra i quali Polonia e Ungheria, si sono mossi per accogliere i casi più gravi.

La buona notizia è che, secondo l'infettivologo Octavian Jurma, nell'ultimo fine settimana la percentuale di vaccinati ha superato quelle degli infetti, come ripreso anche dal responsabile della campagna vaccinale, Valeriu Ghoerghita, in una conferenza stampa: "Nelle ultime 72 ore - ha dichiarato - sono state somministrate 360mila dosi, oltre 260mila persone hanno ricevuto la prima. E' una crescita numerica estremamente importante e abbiamo raggiunto il livello del 40% degli immunizzati (era solo il 30% non più di una settimana fa, ndr). Speriamo di arrivare presto almeno al 70%”.

(Unioneonline/L)

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