A pochi giorni dal suo processo in Brasile, con il tribunale di giustizia (Stj, equivalente alla Cassazione) che mercoledì potrebbe imporgli di scontare la condanna per stupro a nove anni che gli ha comminato nel 2017 la giustizia italiana, Robinho ha rotto il silenzio ed ha associato i fatti ad episodi di razzismo. «Se le accuse fossero contro un italiano bianco, di sicuro sarebbe andata diversamente. Con la quantità di prove che ho, non sarei condannato», ha detto l'ex giocatore in un’intervista al programma Domingo Espetacular di TV Record.

«Ho visto abbastanza razzismo contro i miei compagni, tipo Balotelli o Prince Boateng. Hanno sofferto molto e continua ancora oggi. Cosa ha fatto la giustizia italiana? Niente», ha ancora precisato.

Nell'intervista, l'ex attaccante della "Selecao” e del Milan ha confermato di aver avuto una breve relazione con la donna che lo ha accusato di violenza carnale in un nightclub milanese, ma ha sostenuto fosse stata "consensuale".

«Abbiamo avuto un rapporto superficiale e veloce. Ci siamo scambiati dei baci, poi sono andato via. In nessun momento mi ha respinto, chiesto di fermarsi. C'erano altre persone lì. Quando ho visto che voleva continuare con altri ragazzi, sono tornato a casa. È stato consensuale. Avrei potuto negarlo, perché il mio Dna non c'è. Ma non sono un bugiardo», ha aggiunto Robinho sulla vicenda.

 (Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata