Eliminare Volodymyr Zelensky. Un ordine perentorio che Vladimir Putin in persona avrebbe impartito ad uno dei suoi più fedeli e spietati alleati, il “macellaio” ceceno Ramzan Kadyrov.

Il faccia a faccia con il dittatore a capo della Cecenia, svelano a Kiev, si sarebbe svolto al Cremlino il 3 febbraio scorso, ben prima dell'invasione dell'Ucraina partita il 24 febbraio.

Il macellaio di Grozny, come viene soprannominato Kadyrov, convocato a Mosca avrebbe ricevuto direttamente da Putin un piano messo a punto per assassinare il presidente ucraino. Piano la cui esecuzione veniva affidata proprio agli uomini del leader ceceno, noti per la loro ferocia e accusati di una serie innumerevole di omicidi e torture.

A svelare l’episodio è stato Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale di Sicurezza e difesa ucraino. In corso verifiche degli 007 ucraini, se il racconto fosse confermato getterebbe una nuova luce sulle reali intenzioni di Putin, che mirava probabilmente a rovesciare il governo e imporre un “suo” presidente in Ucraina.

In questo quadro vanno anche visti i tre (o quattro) attentati a cui Zelensky sarebbe scampato dall’inizio della guerra, anche se non è chiaro se le milizie cecene siano mai riuscite a penetrare nella capitale come è invece accaduto in altre città dell’est dell’Ucraina.

Ceceni o no, Zelensky sa di essere l’obiettivo numero uno di squadre della morte che gli danno la caccia. Per questo vive assieme ai suoi più stretti collaboratori in un bunker segreto sotto il complesso presidenziale a Kiev: esce di rado e protetto da misure di sicurezza eccezionali. Dorme due o tre ore a notte, lontano da moglie e figli, nascosti in un altro luogo segretissimo.

(Unioneonline/L)

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