"Non siamo la ruota di scorta" di Emmanuel Macron: a due giorni dalla debacle della maggioranza presidenziale nelle elezioni legislative i Républicains, divenuti ago della bilancia della vita politica d'Oltralpe, sbattono la porta in faccia a Macron e chiudono per ora all'ipotesi di un patto di coalizione per governare il Paese.

Ora è impasse totale in Francia, con Macron che ha solo 245 seggi contro i 341 che aveva nel primo mandato e i 289 necessari per avere la maggioranza assoluta. Conta 150 deputati la Nupes, la coalizione di sinistra guidata da Melenchon. Poi a 89 c’è la Le Pen, a 61 la destra repubblicana.

Come consuetudine dopo le elezioni legislative, la premier Elisabeth Borne ha rassegnato questa mattina le dimissioni, subito respinte dal presidente, affinché il "governo possa rimanere in carica e agire in questi giorni", ha precisato l'Eliseo.

Per uscire dall’angolo il presidente ha avviato le consultazioni. Il primo a varcare il pesante portone dell'Eliseo è stato il presidente dei Républicains, Christian Jacob, che però ha subito escluso qualsiasi patto di coalizione con la maggioranza di Ensemble!. "Ho ribadito al presidente che entrare in ciò che potrebbe essere un tradimento dei nostri elettori è escluso", ha dichiarato al termine del colloquio con Macron, aggiungendo: "Abbiamo fatto campagna dall'opposizione, restiamo all'opposizione in modo determinato ma responsabile".

Dopo Jacob, è stato il turno del segretario socialista (PS) aderente alla Nupes, Olivier Faure, che si è detto "disposto" a "progredire" insieme se l'esecutivo adotterà misure in favore del potere d'acquisto, in particolare un innalzamento del salario minimo.

Previsti nell'agenda del presidente altri faccia a faccia con Marine Le Pen - ormai forte di 89 deputati all'Assemblée, un record per l'ex Front National - e con altri esponenti Nupes: dal leader comunista, Fabien Roussel (PCF), all'ecologista Julien Bayou (EELV) a responsabili della France Insoumise di Mélenchon (LFI). Melenchon che intende depositare una mozione contro il governo il 5 luglio.

(Unioneonline/L)

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