“Avevamo fatto sesso una volta, sette anni prima... Da molto tempo avevo sepolto la nostra storia nel mio cuore, visto che non avevi intenzione di accollarti nessuna responsabilità. Ma allora, perché sei venuto a cercarmi nuovamente, per portarmi a casa tua e costringermi a fare sesso con te?".

Questo il post pubblicato sui social nei giorni dalla tennista cinese Peng Shuai, che ha denunciato di essere stata aggredita sessualmente dall’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli, innescando una vicenda che ha suscitato l’indignazione e la preoccupazione internazionale, anche per l’eclissamento, per molti “forzato”, dell’atleta, che solo dopo molte settimane dallo scoppiare del caso ha dato notizie di sé.

Invece, il 2 novembre scorso, Peng è uscita allo scoperto, ma il suo messaggio è stato subito oscurato dalla censura cinese. I follower, però, hanno fatto in tempo a fotografare il post. Che ora stato diffuso. 

"Non ho nessuna prova, ed è stato impossibile conservare qualunque traccia dell’accaduto - ha spiegato la tennista - Quel pomeriggio, sulle prime ti ho detto di no e sono scoppiata a piangere. Ho cenato con te e tua moglie, Kang Jie. Hai continuato a parlare e a dire tante cose, per scacciare i pensieri dalla mia mente. Dopo cena, hai detto che non mi avevi mai dimenticata in quei sette anni, e che avrei dovuto essere carina con te, e via dicendo… Mi sentivo invadere dal panico, ma ho ceduto. Sì, abbiamo fatto sesso".

"Anche a rischio della vita, voglio dire la verità su di te… – ha scritto inoltre Peng - Ma anche se rischio di disintegrarmi, come un uovo scagliato contro una roccia. Sono pronta – ha concluso - a dire la verità sul tuo conto".

(Unioneonline/l.f.)

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