Il popolo cinese "non permetterà mai ad alcuna forza straniera di bullizzarci, costringerci e renderci schiavi: chiunque tenterà di farlo, si romperà sicuramente la testa sulla Grande Muraglia d'acciaio costruita con il sangue e la carne di 1,4 miliardi di cinesi".

Con queste parole il presidente cinese Xi Jinping ha arringato la folla presente a Pechino, in piazza Tienanmen, in occasione della grande parata organizzata per celebrare i 100 anni del Partito comunista cinese.

Xi, accolto da una standign ovation, nel suo discorso ha aggiunto che l'era della Cina "macellata e vittima di bullismo è finita per sempre". Il "grande ringiovanimento della nazione – ha proseguito il leader di Pechino - è in un percorso storico irreversibile" con il Pcc indispensabile ad attuare la svolta dopo un "secolo di umiliazione" per invasioni imperiali e conflitti interni.

Xi ha anche parlato delle enclave che reclamano indipendenza e autonomia, spiegando – anche in risposta alle critiche e alle condanne del G7 - che il governo centrale esercita la giurisdizione generale su Hong Kong e Macao.

"Rimarremo fedeli alla lettera e allo spirito del principio di 'un Paese due sistemi', in base al quale il popolo di Hong Kong amministra

Hong Kong e il popolo di Macao amministra Macao, entrambi con un alto grado d'autonomia", ha detto Xi Jinping. "Pur proteggendo sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo della Cina, garantiremo stabilità sociale a Hong Kong e Macao, tenendo prosperità e stabilità durature nelle due regioni", ha assicurato.

(Unioneonline/l.f.)

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