Francia e Cina su tutte le furie con Stati Uniti e Gran Bretagna.

Le motivazioni sono diverse, ma il casus belli diplomatico è lo stesso: l’intesa sottoscritta tra Washington e Londra con l’Australia per dare vita all’Aukus, una sorta di Nato del Pacifico, che prevede – tra l'altro – la vendita di sottomarini a propulsione nucleare a Canberra, una tecnologia che Washington aveva condiviso finora solo con Londra.

Apriti cielo. Con questa mossa il governo di Parigi ha infatti perso un contratto miliardario proprio per la fornitura di sommergibili all’Australia, lamentando anche il fatto di non essere stato informato di nulla. E ha richiamato i propri ambasciatori negli Usa e in Australia per consultazioni.

Per cercare di rassicurare l’Eliseo, il premier britannico Boris Johnson ha provato a spiegare: "La nostra relazione con la Francia resta solida come una roccia. Siamo spalla a spalla con i francesi in molti teatri militari: sia nelle operazioni che conduciamo insieme nel Sahel contro i terroristi del Mali, sia in Estonia dove stiamo svolgendo le più grande operazione Nato ai confini con la Russia”. 

Dal canto proprio, Pechino ha espresso invece preoccupazione per un'iniziativa "estremamente irresponsabile", che – nelle parole del portavoce della diplomazia cinese Zhao Lijian - "mina gravemente la pace e la stabilità regionali, intensifica la corsa agli armamenti e compromette gli sforzi internazionali di non proliferazione nucleare".

E proprio la Cina, dopo l’annuncio della nascita dell’Aukus (acronimo dei tre Paesi alleati) da parte del presidente americano Joe Biden, ha già provveduto a una contromossa, presentando ufficialmente la domanda di adesione al “Comprehensive and Progressive Trans-Pacific Partnership Agreement”, l'accordo di libero scambio di 11 Paesi dell'area Asia-Pacifico, evoluzione del Tpp (Trans-Pacific Partnership) voluto dall'ex presidente americano Barack Obama proprio per contenere Pechino ma dai cui gli Usa si erano poi ritirati con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2017.

(Unioneonline/l.f.)

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