"Innanzitutto voglio chiedere scusa. Mi dispiace per le cose che semplicemente non sono andate bene e mi dispiace per il modo in cui è stata gestita la questione".

Boris Johnson si difende alla Camera dei Comuni sul cosiddetto scandalo “partygate” relativo a una serie di feste che sarebbero state tenute a Downing Street in pieno lockdown. Da ora in poi, ha detto il primo ministro Tory, agirà “per riparare quanto fatto”. Si è detto "desolato" e ha annunciato "modifiche al modo in cui Downing Street e il Cabinet Office funzionano in modo da poter andare avanti con il lavoro per cui sono stato eletto". Ha anche promesso di creare un “Ufficio del primo ministro con un segretario permanente responsabile per il numero 10".

Non intende raccogliere le provocazioni di chi, tra i banchi dell’opposizione, vuole la sua testa. "Un uomo senza vergogna, inadatto al ruolo di primo ministro”, l’attacco spietato del leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer. 

IL RAPPORTO GRAY – La terra sotto i piedi di Johnson continua a tremare, soprattutto dopo la pubblicazione del rapporto dell'alta funzionaria Sue Gray: si tratta di 12 pagine in tutto, nelle quali si sottolineano fallimenti di leadership e di giudizio "da parte del n.10 di Downing Street e del Cabinet Office" e si parla di comportamenti "difficili da giustificare”. Alcuni eventi, viene sottolineato, non dovevano essere autorizzati durante quel periodo di restrizioni o svolgersi con quelle modalità.

Nel rapporto si legge che "gli incontri nell'ambito di questa indagine sono distribuiti lungo un periodo di 20 mesi (negli anni 2020-21, ndr), un periodo che è stato unico negli ultimi tempi in termini di complessità e ampiezza delle richieste ai dipendenti pubblici e in effetti al pubblico in generale". "C'è un insegnamento significativo – si legge – da trarre da questi eventi che devono essere affrontati immediatamente in tutto il governo. Per questo non è necessario attendere la conclusione delle indagini di polizia". Non solo, Gray fa riferimento all'"eccessivo uso di alcol" nei party, inappropriato per quei luoghi istituzionali. 

LE INDAGINI DI SCOTLAND YARD – Sempre secondo il rapporto Gray, Scotland Yard sta indagando anche sulla festa di compleanno proprio del premier Johnson nella Cabinet Room a Downing Street il 19 giugno del 2020.

Sono in tutto 16 gli eventi finiti sotto la lente del rapporto Gray, di questi ben 12 sono oggetto dell'indagine avviata da Scotland Yard e riguardano almeno otto date diverse. I quattro non finiti sotto indagine della polizia sono tutti avvenuti nel 2020, il 15 maggio, il 27 novembre, il 10 e il 15 dicembre.

(Unioneonline/D)

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