Due mani strette, la devastazione intorno. Una spunta da un cumulo di macerie, l’altra si fa forza per non lasciar andare la presa.  È quanto immortalato nella foto che sta facendo il giro del mondo nella quale un padre, affranto dal dolore, tiene a sé la figlia morta nella tragedia del terremoto che ha colpito la Turchia, come a non volerla lasciare da sola.

Dietro la lente dell’obiettivo c’è l’occhio esperto di Adem Altan, fotografo da 40 anni, che stava scattando davanti a un edificio crollato a Kahramanmaras, epicentro turco del sisma che ha ucciso più di 20.000 persone. A un certo punto la sua attenzione è stata catturata dall’uomo, seduto tra le macerie. Nessuna squadra di soccorso era ancora arrivata sul posto martedì, il giorno dopo il disastro, e gli abitanti stavano cercando di rimuovere le rovine per salvare i loro cari. A circa 60 metri dal fotografo, il padre, con una giacca arancione addosso, è rimasto immobile tra i resti, incurante della pioggia e del freddo. Davanti a lui, il corpo della figlia, vittima del sisma

Mentre Adem scattava, l'uomo lo seguiva con lo sguardo. «Fai delle foto a mia figlia», ha sussurrato. «Ero così commosso in quel momento. Avevo le lacrime agli occhi», ha raccontato il fotoreporter. Adem gli ha poi chiesto il suo nome e quello della sua bambina. «Mia figlia, Irmak», ha risposto il padre, Mesut Hancer. L’immagine, virale in rete, riassume il dolore delle vittime del terremoto. Sono migliaia i messaggi che gli utenti hanno inviato al fotografo, per esprimere solidarietà e la loro commozione di fronte al dolore immortalato con l’istantanea. 

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata