«La prima volta che un gruppo di transessuali è venuto in Vaticano e mi hanno visto, se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio... Come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio!». Sono le parole di Papa Francesco che compaiono in un’intervista a Vida Nueva rilasciata prima di partire per Lisbona, dove si celebra la Giornata mondiale della Gioventù.

E ieri l'associazione cattolica Arco íris (“arcobaleno”), promotrice dei diritti Lgbt nel mondo cattolico, ha celebrato una messa con l'intento di affermare, nell'ambito dell’appuntamento mondiale, la presenza di una comunità “arcobaleno”, appunto, all'interno della Chiesa. Ma la messa, annunciata da settimane nel convento di San Domenico, a Lisbona, è stata all'ultimo minuto trasferita in una parrocchia del più periferico quartiere di Ameixoeira. Il motivo: le minacce ricevute da un'organizzazione di fondamentalisti cattolici, che hanno provato a disturbare la cerimonia anche nel nuovo spazio prescelto. Tentativo fallito solo grazie all'intervento della polizia.

Durante la messa, molti fedeli indossavano le tipiche magliette gialle dei volontari della Gmg e all'ingresso è stato distribuito un volantino con il messaggio: "Nella Gmg abbiamo trovato forza e messo radici".

(Unioneonline/s.s.)

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