A Piazzale dei Granai, a Floriana (Malta), sono oltre 20mila le persone accorse per la messa celebrata da Papa Francesco, al suo secondo giorno di visita nel Paese. Nel programma c’è anche un incontro con circa 200 migranti ospiti del centro “Giovanni XXIII Peace Lab”.

Nella sua omelia il pontefice – che in serata rientrerà a Roma – ha messo in guardia chi parla di Dio ma lo smentisce nei fatti: "Nella nostra religiosità possono insinuarsi il tarlo dell'ipocrisia e il vizio di puntare il dito". "C'è sempre il pericolo di fraintendere Gesù, di averne il nome sulle labbra ma di smentirlo nei fatti. E lo si può fare anche innalzando vessilli con la croce". Alcuni, ha detto ancora, "si erigono a paladini di Dio ma non si accorgono di calpestare i fratelli. In realtà, chi crede di difendere la fede puntando il dito contro gli altri avrà pure una visione religiosa, ma non sposa lo spirito del Vangelo".

"Il Signore desidera che noi suoi discepoli, noi come Chiesa, perdonati da Lui, diventiamo testimoni instancabili di riconciliazione: di un Dio per il quale non esiste la parola 'irrecuperabile'; di un Dio che sempre perdona", sono state le parole di Francesco. Se imitiamo "non saremo portati a concentrarci sulla denuncia dei peccati, ma a metterci con amore alla ricerca dei peccatori. Non staremo a contare i presenti, ma andremo in cerca degli assenti. Non torneremo a puntare il dito, ma inizieremo a porci in ascolto. Non scarteremo i disprezzati, ma guarderemo come primi coloro che sono considerati ultimi”.

(Unioneonline/s.s.)

Papa Francesco a Malta (Ansa)
Papa Francesco a Malta (Ansa)
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