"I vaccini devono essere a disposizione di tutti, soprattutto nelle aree di conflitto e nei contesti umanitari".

Lo ha detto il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, nel suo intervento alla 76esima sessione dell'Assemblea generale dell'Onu a New York.

"La resilienza richiede un rinnovato esame" sui sistemi sanitari "sopraffatti dalla pandemia e che hanno lasciato così tanti senza cure sufficienti o alcuna cura. Persino oggi molti non hanno accesso a test, cure di base o vaccini e nemmeno alle infrastrutture energetiche che renderebbero possibili tali cure. La resilienza richiede un esame della fragilità e carenze dei nostri sistemi economici, che hanno lasciato molti indietro a causa della grave crisi economica e la recessione e ha reso i poveri ancora più vulnerabili", ha sottolineato. 

Ha poi parlato della situazione diplomatica internazionale e in particolare del Medio Oriente, ribadendo l’appello della Santa Sede per "un cessate il fuoco globale": "Il recente aggravamento della situazione umanitaria in Afghanistan e le tensioni politiche in corso in Siria e in Libano, così come in altri luoghi, sono un duro promemoria dell'impatto che i conflitti esercitano sui popoli e sulle nazioni. La Santa Sede - ha spiegato Parolin - invita gli Stati a prestare attenzione all'appello del Segretario Generale e di Papa Francesco per un cessate il fuoco globale e per una condivisione responsabilità umanitaria".

Il Vaticano chiede inoltre di fermare la corsa agli armamenti nucleari e alle armi biologiche e chimiche: "La minaccia delle armi nucleari, possedute con il pretesto della deterrenza" in realtà "avvelena i rapporti tra i popoli, ostacola il dialogo, mina la speranza. Le questioni umanitarie e di sicurezza ci impongono di porre fine alla corsa agli armamenti nucleari - ha aggiunto - e di intraprendere azioni efficaci verso il disarmo nucleare, la non proliferazione e il divieto. L'entrata in vigore lo scorso gennaio del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari è un importante passo avanti. È ferma la speranza della Santa Sede che ciò stimolerà anche progressi nell'attuazione del Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari". 

Infine, ha criticato le "nuove interpretazioni dei diritti umani" e "i nuovi diritti", che sarebbero in contraddizione con i vero valori e che "vengono imposti nonostante l'assenza di consenso internazionale".

"Le nuove interpretazioni parziali diventano tristemente il punto di riferimento ideologico di un 'progresso' spurio, generando divisioni. In questo modo si toglie forza alla protezione dei diritti umani fondamentali: il diritto alla vita, alla libertà di pensiero, coscienza e religione e alla libertà di opinione ed espressione", ha concluso il Segretario di Stato vaticano.

(Unioneonline/F)

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