Oltre 700 corpi sono stati ritrovati nelle zone liberate in Ucraina di Kharkiv, Donetsk e Kherson.

Quasi il 90% sono di civili, afferma il procuratore generale Andriy Kostin precisando che il numero dei cadaveri fa riferimento a ritrovamenti complessivi degli ultimi due mesi.

Intanto l’Ucraina si prepara ad un inverno freddo e buio. E il capo della più grande azienda energetica privata, la Dtek, lancia un drammatico appello: «Chi può vada via, per qualche mese, per non pesare sulla rete elettrica, la luce serve ai servizi essenziali, agli ospedali», afferma l’ad Maxim Timchenko, spiegando alla Bbc che «se si consuma di meno, poi gli ospedali con i militari feriti avranno l’alimentazione garantita».

A Kherson intanto soldati russi hanno sparato contro un punto di distribuzione di aiuti umanitari mentre veniva consegnato il pane ai civili. A Zaporizhzhia in poche ore sono stati bombardati 16 insediamenti, e attacchi ci sono stati anche a Kramatorsk, nel Donetsk.

Un inverno durissimo dunque, con Zelensky che – nonostante le pressioni degli Usa per mediare si stiano facendo insistenti - non sembra disposto a cedere: «Una pace – insiste il presidente ucraino – non potrà essere definita tale con concessioni della nostra terra o della nostra sovranità, porterebbero nuovo sangue. La Russia ora sta cercando di raggiungere una breve tregua per recuperare le forze, ma una pausa non farà altro che peggiorare la situazione».

(Unioneonline/L)

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