L'ex leader birmana e Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, rovesciata da un colpo di stato lo scorso febbraio e colpita da numerosi procedimenti giudiziari con accuse che vanno dall'importazione illegale di walkie-talkie alla sedizione e corruzione, sarà incriminata anche per "frodi elettorali" durante le elezioni legislative del 2020 vinte a mani basse dal suo partito.

Lo hanno annunciato oggi i media statali. Altri quindici funzionari, tra cui l'ex presidente della Repubblica Win Myint, arrestato anche lui durante il golpe di febbraio, saranno perseguiti per lo stesso reato.

Un primo verdetto in uno dei processi contro la 76enne agli arresti domiciliari è atteso per il 14 dicembre. Lo apprende l'Afp da fonti vicine al dossier. In questo caso, l'ex capo di fatto del governo birmano deve rispondere di presunte violazioni delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19. Suu Kyi "parlerà a sua difesa la settimana prossima e il verdetto è atteso il 14 dicembre", riferiscono le fonti. Il processo si tiene a porte chiuse davanti a un tribunale speciale di Naypyidaw, capitale della Birmania.

A fine ottobre, Win Htein, stretto collaboratore di Aung San Suu Kyi, di 80 anni, è stato condannato a 20 anni di carcere per tradimento.

(Unioneonline/D)

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