Migliaia di manifestanti, molti dei quali imbracciavano anche armi, sono scesi in piazza a Lansing, capitale dello Stato del Michigan, per protestare contro il lockdown imposto dal governatore Gretchen Whitmer.

Inizialmente i dimostranti hanno intasato le strade con le auto, poi decine hanno ignorato la richiesta di restare nei veicoli per evitare assembramenti.

Ad organizzare la potesta - soprannominata Operation Gridlock (operazione ingorgno) - la Michigan Conservative Coalition e il Michigan Freedom Fund, un gruppo conservatore pro Trump.

Le misure per il contenimento del virus sono state definite "tiranniche". A suon di clacson auto e furgoncini si sono diretti nella zona intorno alla sede del governo statale, issando cartelli come "la libertà persa una volta è persa per sempre" e "la sicurezza senza libertà si chiama prigione".

Poi alcuni di loro sono scesi dalle vetture, imbracciando addirittura le armi.

Nello Stato, che conta 27mila contagiati e quasi 1.800 morti, la governatrice democratica ha prolungato di un mese il lockdown e approvato nuove restrizioni, tra le più severe degli Usa, come il divieto di spostamenti nelle seconde case e di riunioni con altri membri della famiglia.

"Sappiamo che questa manifestazione avrà un costo per la salute delle persone, perché è così che si diffonde il virus", così la governatrice ha commentato la protesta.

Proteste analoghe, ma meno forti e partecipate, si sono verificate in North Carolina e Kentucky, dove gli abitanti sono scesi in piazza per chiedere la riapertura delle aziende e un allentamento delle misure. "Andy Beshear (il governatore dem, ndr), apri il Kentucky, vogliamo tornare a lavorare", hanno urlato un centinaio di manifestanti radunati di fronte al Parlamento statale.

(Unioneonline/L)
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