Quattro persone sono state arrestate in Turchia per dei post sui social in cui lamentavano i ritardi nei soccorsi dopo il devastante terremoto che ha causato migliaia di vittima.

Lo fa sapere la polizia turca stessa, che ha dichiarato di aver arrestato quattro persone per post «provocatori che miravano a creare paura e panico».

La polizia ha aggiunto che è in corso un'indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post. I social media turchi si sono riempiti di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay. 

«L'indirizzo e le informazioni sulla posizione dei cittadini che cercano aiuto vengono immediatamente accertati e viene stabilito un coordinamento», ha voluto precisare la polizia.

Negli ultimi anni le autorità turche su ordine di Erdogan hanno dato un giro di vite ai post sui social media, soprattutto a quelli considerati di supporto al "terrore". In realtà si tratta di una vera e propria compressione della libertà di espressione che ora sta colpendo anche le vittime del sisma.

(Unioneonline/L)

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