Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha convocato monsignor Carlo Maria Viganò affinché «possa prendere nota delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è accusato».

Si tratta di un processo penale extragiudiziale. L'ex Nunzio in Usa, che più volte ha criticato Papa Francesco, arrivando a chiederne le dimissioni e a metterne in discussione la legittimità, dal canto proprio commenta: «Considero le accuse contro di me un onore». E ancora, «nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa “chiesa bergogliana” perché essa agisce in evidente discontinuità e rottura con tutti i Papi della storia e con la Chiesa di Cristo», sottolinea Viganò, che invita a pregare per «coloro che sono perseguitati a causa della loro fede».

Per il Vaticano il Segretario di Stato Pietro Parolin replica: «Monsignor Viganò ha assunto alcuni atteggiamenti a cui deve rispondere. È normale che la Dottrina della Fede abbia preso in mano la situazione e stia svolgendo quelle indagini che sono necessarie per approfondire questa situazione stessa. Ha dato a lui la possibilità anche di difendersi».

A livello personale Parolin aggiunge: «Mi dispiace tantissimo, io l'ho sempre apprezzato come un grande lavoratore molto fedele alla Santa Sede, in un certo senso anche di esempio, quando è stato Nunzio apostolico ha lavorato estremamente bene, cosa sia successo non lo so».

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata