Vanno avanti le indagini sui massacri di Hamas in Israele del 7 ottobre, che hanno portato già all’arresto di 200 palestinesi. Stando al racconto di una testimone oculare, in uno degli attacchi ai kibbutz una ragazza è stata violentata da uomini in mimetica. 

Uno di loro, nel pieno dello stupro, l’ha uccisa con un colpo di pistola in testa. Poi i terroristi l’hanno fatta a pezzi.

La guerra intanto continua: per il ministero della Sanità palestinese, gestito da Hamas, otto persone sono morte in un bombardamento che ha colpito domenica scorsa il complesso medico Nasser nella Striscia di Gaza. Secondo la stessa fonte, alcune delle vittime erano ricoverate in un reparto pediatrico.

Immagini fornite dal dicastero e pubblicate dai media internazionali mostrano buchi nei muri di edifici e attrezzature distrutte o ricoperte di polvere.

Sempre secondo Hamas 19 persone sono state uccise ieri in un attacco aereo israeliano contro una casa vicino a un ospedale nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza. Per l’esercito israeliano, sempre nel nord della Striscia, dopo 10 ore di combattimenti la fanteria israeliana ha preso il controllo della roccaforte di Hamas. Forze della Brigata Nahal ora controllano la postazione - conosciuta come Avamposto 17 - nel campo profughi di Jabalya dopo aver sconfitto operativi di Hamas e della Jihad islamica che erano «sia sul terreno» sia nei tunnel. Sarebbero decine i miliziani uccisi. 

(Unioneonline/D)

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