La Cina avrebbe usato minuscoli chip inseriti in equipaggiamenti informatici statunitensi per tentare di rubare segreti tecnologici dai big del web ma anche da società e agenzie che lavorano per il governo di Washington.

L'indiscrezione arriva da un'inchiesta di "Bloomberg", secondo cui le cyber spie cinesi sarebbero riuscite a raggiungere almeno 30 aziende statunitensi.

Questo grazie ai microchip che sarebbero stati piazzati sulle schede madri dei server durante il processo di produzione da parte della società cinese Super Micro.

La compagnia avrebbe anche prodotto equipaggiamenti per il centri dati del dipartimento della Difesa, le operazioni con droni della Cia, le reti a bordo delle navi da guerra della marina.

Con questo sistema gli hacker avrebbero avuto accesso a tutte le operazioni e ai dati delle società, con la possibilità di rubare dati e alterare le attività.

Secondo quanto svela "Bloomberg", l'intelligence americana avrebbe scoperto l'attacco - volto a rubare segreti commerciali - nel 2015.

Intanto Amazon e Apple hanno fatto sapere, attraverso comunicati ufficiali, che le loro attività non sono mai state spiate.

(Unioneonline/F)
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