Decine di civili sono morti, almeno 51, nell’attacco russo su Groza, un villaggio nel distretto di Kupiansk che si trova nella regione di Kharkiv. Tra queste anche un bimbo di sei anni.

Il missile, probabilmente un Iskander, ha colpito il negozio di alimentari e il bar dove una sessantina di ucraini si erano raccolti per la veglia funebre di un compaesano scomparso.

La precisione con cui il razzo si è abbattuto sul luogo pieno di civili ha fatto sorgere al ministro degli Interno Igor Klimenko il dubbio che le indicazioni per colpire siano arrivate proprio da un residente. Ipotesi tutta da confermare, in una comunità che contava circa 330 anime e in cui tutti si conoscono.

Altre sette persone sono state portate fuori dalle macerie e lottano tra la vita e la morte, altre potrebbero essere ancora sepolte dai resti di quelli che erano luoghi d’aggregazione che ora non esistono più.

«Un attacco terroristico deliberato, dimostrativo e brutale», tuona Zelensky. «I terroristi dovranno affrontare una rappresaglia. Una rappresaglia giusta e potente», è la promessa di vendetta del presidente ucraino.

Condanne dalla Casa Bianca e dall’Onu, mentre la regione di Kharkiv ha annunciato tre giorni di lutto «per il crimine più sanguinoso dei russi nell’area dall’inizio dell’invasione».

Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha voluto postare senza censura le immagini della brutalità delle morti di Groza, «un promemoria per tutti coloro che sono disposti a sorridere e a stringere la mano al criminale di guerra Putin alle conferenze internazionali», ma anche un'annotazione per chi «posta meme e prende in giro gli ucraini».

Nelle primissime ore del mattino, intanto, un missile ha colpito il centro di Kharkiv: i soccorritori hanno trovato il corpo senza vita di un bambino sotto le macerie del palazzo.

(Unioneonline/L)

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