La crisi politica a Roma potrebbe privare l'Ucraina delle armi e impedire l'introduzione del tetto massimo al prezzo del gas in Europa. A lanciare l'allarme è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

"I russi proprio ora stanno celebrando di aver fatto cadere un altro governo occidentale", ha affermato Di Maio. "Ora dubito che possiamo inviare armi" in Ucraina. 

Le parole del titolare della Farnesina hanno trovato un immediata eco a Kiev. Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si è augurato che "la tradizionale lotta politica interna nei paesi occidentali non intacchi l'unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male. In particolare, sulla fornitura di armi all'Ucraina". "Non possiamo permettere al Cremlino di usare la concorrenza politica come arma per minare le democrazie", ha aggiunto Podolyak.

Da Bruxelles interviene il portavoce della Commissione europea per le questioni estere Peter Stano, precisando che "la consegna di aiuti militari all'Ucraina è responsabilità degli Stati membri, non dell'Ue".

Sul fronte dei combattimenti, Kiev accusa la Russia di utilizzare la più grande centrale nucleare d'Europa - quella di Zaporizhzhia, nell'Ucraina sudorientale - come base per lo stoccaggio di armi, tra cui "sistemi missilistici", e per bombardare le aree circostanti del Paese.

La centrale è sotto il controllo russo fin dalle prime settimane dell'invasione, sebbene sia ancora gestita da personale ucraino. La situazione nell'impianto di Zaporizhzhia è "estremamente tesa", fino a 500 soldati russi controllano l'impianto, ha detto il presidente di Energoatom, Pedro Kotin.

"Gli occupanti portano lì i loro equipaggiamenti, compresi i sistemi missilistici, da cui già bombardano l'altra sponda del fiume Dnipro e il territorio di Nikopol", ha aggiunto Kotin in un'intervista televisiva. I russi "controllano fisicamente il perimetro (della centrale). Gli equipaggiamenti degli occupanti ed i loro camion con armi ed esplosivi rimangono nell'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia", ha precisato, sottolineando che "la pressione sugli occupanti affinché lascino la centrale è insufficiente". 

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La giornata di ora in ora:

Kiev: “Le crisi politiche non fermino l’invio di armi”

"La tradizionale lotta politica interna nei paesi occidentali non deve intaccare l'unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male. In particolare, sulla fornitura di armi all'Ucraina". Lo scrive su Twitter Mikhailo Podolyak, consigliere del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Non possiamo permettere al Cremlino di usare la concorrenza politica come arma per minare le democrazie", aggiunge Podolyak.

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Ue: “Gli aiuti militari spettano ai singoli Stati”

"La consegna di aiuti militari all'Ucraina è responsabilità degli Stati membri non dell'Ue". Si parla di "forniture bilaterali di armi da parte di singoli stati membri, quindi domande sulla crisi politica italiana e su come questo possa influenzare la tabella delle consegne di armi o equipaggiamenti italiani che l'Italia ha promesso all'Ucraina andranno rivolte all'Italia, sono loro responsabili della fornitura e della consegna". Lo precisa il portavoce della Commissione europea per le questioni estere Peter Stano, interpellato sull'intervista a Politico del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, secondo il quale la crisi di Governo italiana può privare l'Ucraina di armi.

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Kiev: “Nel Donetsk 54 bombardamenti in 24 ore”

Almeno 54 obiettivi civili sono stati colpiti da bombardamenti russi nella regione ucraina di Donetsk nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto la polizia ucraina, secondo quanto riporta Ukrinform.

Le forze russe hanno aperto il fuoco contro 12 insediamenti – tra cui Kramatorsk, Avdiivka, Bakhmut, Kostiantynivka, Hirnyk e Sloviansk - con razzi non guidati, missili R-77, sistemi missilistici S-300, sistemi missilistici a lancio multiplo (Tornado-S, Uragan, Grad, Smerch) e artiglieria. Tra gli obiettivi colpiti ci sono 36 case (inclusi 11 condomini), una scuola, uno stadio, un impianto chimico (a Avdiivka), un mercato, la piazza centrale di Kramatorsk, linee dell'energia elettrica, una torre dell'acqua e due campi.

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Zelensky, “la società russa ha tanti assassini e carnefici”

La società russa, con così tanti assassini, "rimarrà paralizzata per generazioni". Lo ha denunciato in un post su Facebook il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha poi promesso di restaurare più di 2.000 asili, scuole e università distrutte dagli attacchi russi in Ucraina. "Noi - ha aggiunto - conserviamo la nostra umanità e la nostra civiltà", mentre "la società russa con così tanti assassini e carnefici rimarrà paralizzata per generazioni".

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Kiev, attacco missilistico russo su Odessa

Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un attacco missilistico sulla città ucraina di Odessa (sudovest) con un bombardiere strategico Tu-95 dai cieli di Stavropol, nella Russia sudoccidentale: lo riporta Unian. Un missile da crociera, ha reso noto il servizio stampa della Direzione del Servizio statale di emergenza della regione, ha colpito un magazzino della città provocando un "incendio su un'area di 1.000 metri quadrati". Le fiamme sono state domate questa mattina e non si segnalano feriti o vittime. L'attacco odierno segue quello di ieri sera sulla regione di Odessa, dove i russi hanno lanciato tre missili, uno dei quali è stato intercettato dalle forze ucraine. Neanche in questo caso si segnalano feriti o vittime.

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Sirene d'allarme anti-aeree questa mattina a Kiev

Le sirene anti-aeree hanno suonato questa mattina nella capitale ucraina Kiev, mentre Mosca intensifica i suoi recenti attacchi a lungo raggio contro le città del Paese che finora hanno ucciso almeno 34 persone. Lo riporta il Guardian. Dopo i bombardamenti su Vinnytsia che hanno provocato almeno 23 morti giovedì, ricorda il giornale, otto persone sono rimaste uccise in una serie di attacchi nella regione di Donetsk e ieri sera altre tre persone sono morte in un attacco a Dnipro.

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I russi indietreggiano lungo una strada strategica nel Donetsk

Le forze ucraine hanno bloccato il tentativo delle truppe russe di prendere il pieno controllo della strada principale tra le città di Lysychansk e Bakhmut, nella regione di Donetsk dell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai, secondo quanto riporta Unian. I soldati ucraini hanno respinto i russi con fuoco pesante, costringendoli a indietreggiare, ha commentato Gaidai ricordando che "i russi mirano a prendere il controllo di questa strada strategicamente importante da più di due mesi", ma la controllano ancora solo in parte. 

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Bombe russe sulle aree residenziali di Sumy

Una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite a causa di bombardamenti delle forze russe su aree residenziali della regione di Sumy, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto il governatore della regione, Dmytro Zhyvytsky, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

(Unioneonline)

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