In Alabama è morto il 59enne Kenneth Smith, giustiziato con l'azoto. È la prima volta che la pratica viene usata negli Stati Uniti per una condanna a morte da quando è stata introdotta l'iniezione letale nel 1982. L’uomo si trovava nel braccio della morte nella prigione di Holman da 34 anni per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito, un pastore con debiti che voleva riscuotere il premio dell'assicurazione e che poi si è suicidato. L'esecuzione è avvenuta dopo essere stata rimandata di alcune ore per attendere l'esito dell'ultimo appello alla Corte suprema americana.

Quello di Smith è il primo caso in cui uno Stato americano decide di giustiziare un detenuto costringendolo a respirare azoto puro in una maschera. Il metodo è stato approvato anche in Mississippi e Oklahoma, anche se finora non è mai stato usato ed è considerato dai veterinari inaccettabile anche come forma di eutanasia per gli animali.

La procedura è durata una ventina di minuti. Il primo tentativo di infliggergli la pena capitale risale a un anno fa, con un’iniezione letale. Ma andò male, gli operatori infatti non riuscirono a trovare la vena e l’esecuzione venne sospesa. Queste le ultime parole del condannato: «Stasera l'Alabama ha fatto fare all'umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce. Grazie per avermi sostenuto. Vi amo tutti». Si tratta della prima esecuzione dell'anno negli Stati Uniti, dove nel 2023 ne sono state eseguite 24, tutte tramite iniezione letale. È la prima volta in più di 40 anni che un nuovo metodo di esecuzione viene utilizzato in questo Paese.

(Unioneonline/v.f.)

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