L’esercito israeliano ha ucciso Khaled Abu Halal, ex componente di rango delle Brigate Martiri al Aqsa, ala militare di Fatah (il partito di Abu Mazen), divenuto un affiliato di Hamas. Lo riporta Haaretz secondo cui Abu Halal è rimasto vittima di un attacco aereo nel quartiere di Sheikh Radwan di Gaza City.

Mentre nella Striscia sono proseguiti i raid dei militari israeliani nel corso della notte. I soldati hanno preso il controllo di una roccaforte del comandante della Jihad islamica.

Stamattina inoltre è arrivato l’annuncio del recupero del corpo di Noa Marciano, la soldatessa di 19 anni presa in ostaggio da Hamas dalla base di Nahal Oz il 7 ottobre scorso. Secondo quanto riferisce il portavoce militare, il cadavere era in una struttura adiacente l'ospedale Shifa a Gaza City. Di Marciano, Hamas lunedì scorso aveva diffuso un video - ripreso 4 giorni dopo il suo rapimento - un cui diceva chi era e di chi era figlia. Il video, ad un certo punto, si interrompeva e compariva il suo cadavere. Ieri era stato recuperato, sempre vicino all'ospedale Shifa, il corpo di un'altra donna ostaggio rapita da Hamas.

Ieri sera il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas per gli sforzi «infruttuosi» volti a ridurre al minimo le morti civili a Gaza. In una intervista alla Cbs, ha affermato che Israele sta facendo tutto il possibile per tenere i civili lontani dal pericolo mentre combatte Hamas nella Striscia, anche «lanciando volantini» che li avvertono di fuggire, ma che i suoi tentativi di ridurre al minimo le vittime «non hanno avuto successo». 

Infine ha ribadito che l'obiettivo della sua campagna militare è distruggere Hamas: «Cercheremo di portare a termine il lavoro con perdite civili minime. Questo è ciò che stiamo cercando di fare: ridurre al minimo le vittime civili. Ma sfortunatamente non ci siamo riusciti».

(Unioneonline/s.s.)

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