Ci sono anche uno o più cittadini italiani tra le persone arrestate in Iran durante le proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini.

Lo ha fatto sapere lo stesso ministero dell’intelligence di Teheran in una nota: “Nove cittadini stranieri provenienti da Germania, Polonia, Italia, Francia, Paesi Bassi, Svezia e altri Paesi sono stati arrestati”, si legge nel comunicato.

Le nove persone sono state fermate o “durante i disordini” o “mentre complottavano dietro le quinte”, ha aggiunto il ministero.

Da 15 giorni l’Iran è in tumulto per le proteste di massa scatenate dalla morte di Mahsa Amini, ragazza di 22 anni arrestata dalla polizia morale perché non indossava correttamente il velo e deceduta dopo l’arresto. Molto probabilmente a causa delle percosse subite, anche se Teheran non ammette e afferma che presto sarà presentato un rapporto ufficiale per chiarire le circostanze della morte.

Forti proteste sono scoppiate in diverse città: donne che bruciano il velo, obbligatorio per legge in pubblico, e slogan contro il governo e la Guida Suprema Ali Khamenei.

Durissima la repressione del regime, il presidente Ebrahim Raisi aveva promesso il pugno duro e così è stato: secondo la ong “Iran Human Rights” almeno 83 dimostranti sono stati uccisi e migliaia di persone arrestate, 3mila nella sola Teheran.

La notizia dell'arresto dei 9 stranieri arriva inoltre nel giorno in cui Amnesty International ha pubblicato un rapporto che dimostra come i vertici delle forze armate abbiano dato l'ordine agli agenti di “confrontarsi duramente” con i manifestanti per fermare la protesta “ad ogni costo”. L'ong ha documentato torture e altre forme di violenza, tra cui abusi sessuali, da parte delle forze di sicurezza nei confronti dei dimostranti.

(Unioneonline/L)

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