Inizia l’offensiva russa nel Donbass: “Sarà un attacco brutale e massiccio”
“Duro" incontro tra il cancelliere austriaco Nehammer e Vladimir Putin: “Non si fida della comunità internazionale”. I separatisti: “Preso il porto di Mariupol”
Centinaia di veicoli militari russi sono stati ripresi da immagini satellitari mentre si muovono in direzione Donbass, la zona dell’Ucraina dove sorgono le “repubbliche” filorusse riconosciute da Mosca, quelle di Lugansk e di Donetsk, alla vigilia dell’invasione iniziata il 24 febbraio scorso. Per gli esperti si tratta dei preparativi per una nuova offensiva che vedrebbe come luogo di attacco Izium, poi Dnipro, considerata un "obiettivo strategico". “Ci sarà un'offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Lugansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città", ha confermato Ramzan Kadyrov, capo della repubblica russa della Cecenia e comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina.
Potrebbe anche trattarsi di una fase decisiva, quasi finale, e di fatto, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videocollegamento col Parlamento della Corea del Sud, “è già iniziata”.
Come all’Ue e agli Usa, anche a Seul il numero uno di Kiev ha chiesto armi: “Abbiamo bisogno di sistemi di difesa aerea, di aerei, carri armati, altri veicoli corazzati, sistemi di artiglieria e munizioni. E voi avete ciò che può essere indispensabile per noi". "Quando si tratta di sopravvivere in una guerra volta alla completa sottomissione di un popolo, le regole abituali per la fornitura di armi devono essere riviste e attuate rapidamente. Dobbiamo aiutare", ha aggiunto.
A Mosca, intanto, è arrivato il cancelliere austriaco Karl Nehammer, per incontrare Vladimir Putin e perorare la causa del cessate il fuoco e, ha spiegato Vienna, per convincerlo di aver perso “moralmente” la guerra. Il faccia a faccia è durato circa 90 minuti ed è stato molto freddo e, da quanto si apprende, “tutt’altro che amichevole”. Nehammer ha riferito a Putin che le sanzioni contro la Russia "saranno ulteriormente inasprite finché in Ucraina le persone continueranno a morire". Per il numero uno di Vienna l’imminente attacco nel Donbass sarà invece “brutale e massiccio”, mentre il numero uno del Cremlino – ha detto dopo l’incontro – “sembra non fidarsi più della comunità internazionale”.
Sul fonte dei combattimenti, Mariupol, città portuale, da settimane è assediata e i combattimenti sono sempre più intensi. I separatisti filorussi, inoltre, hanno annunciato di aver preso il controllo del porto. La commissaria ucraina per i diritti umani Denisova annuncia che “nelle zone occupate della città è in corso una brutale retata di civili, con l'assistenza di collaboratori locali" e sarebbero 33mila gli abitanti di Mariupol deportati in Russia e nei distretti temporaneamente occupati della regione di Donetsk. Le vittime civili, invece, sarebbero oltre 10mila.
Le sirene d’allarme sono risuonate ancora a Kiev, Odessa, Dnipro, Leopoli. Il vicepremier Iryna Vereshchuk è tornata a invitare gli abitanti delle regioni di Luhansk, Donetsk e Kharkiv a lasciare le proprie abitazioni: "Spesso la decisione di evacuare si rimanda, si pensa che tra un po' la guerra finirà. Purtroppo devo dire che non sarà così. Dobbiamo essere resilienti e molto responsabili verso noi stessi e le nostre famiglie. Se è possibile evacuare, allora per favore evacuate", ha detto.
La cronaca del 47esimo giorno di guerra:
Centinaia di veicoli russi nell’Est
Il Pentagono ha confermato oggi che la Russia sta inviando centinaia di veicoli militari, compresi elicotteri da combattimento e artiglieria, nell'Ucraina dell'est in vista di una nuova e importante fase della guerra. Lo riporta il New York Times. La conferma del dipartimento della Difesa americana è arrivata dopo la diffusione venerdì di immagini satellitari che mostravano una lunga colonna di veicoli militari russi che si muovevano dalla città orientale di Velykyi Burluk verso la
città di Izium.
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Nel Donbass “sarà un attacco brutale”
Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha detto, dopo l'incontro con il presidente russo Vladimir Putin, di non essere ottimista per quanto riguarda l'offensiva russa nell'est dell'Ucraina, dove si sta preparando "un attacco brutale e massiccio". Dopo il colloquio Nehammer ha informato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen "dell'importanza di un confronto diretto" con il presidente russo Putin.
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Borrell: “Ora servono più armi che l’embargo dell’energia"
"Le battaglie che vedremo nell'est dell'Ucraina avverrebbero anche con l'embargo al gas e al petrolio russo: ciò che fa la differenza in questo momento sono gli aiuti militari". Lo ha detto l'alto rappresentante per la politica Ue, Josep Borrell, in conferenza stampa.
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Onu: oltre 1.842 vittime da inizio conflitto
Sono almeno 1.842 le vittime civili dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, tra cui 148 bambini. Lo rende noto nel suo ultimo bollettino l'ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), aggiungendo che i feriti sono almeno 2.493, di cui 233 minori. Le cifre, sottolinea l'agenzia Onu, sono sottostimate, viste le difficoltà negli accertamenti sul terreno.
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Terminato il colloquio Nehammer-Putin
È terminato il colloquio tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer. Lo apprende l'agenzia Apa dalla cancelleria a Vienna. Il faccia a faccia è stato definito “tutt’altro che amichevole”.
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I filo-russi prendono il porto di Mariupol
"Il porto di Mariupol è stato liberato". Lo afferma il capo della repubblica separatista filo-russa di Donetsk, nel Donbass, citato dalla Tass.
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Il cancelliere austriaco: “Putin ha perso la guerra”
"Fa la differenza essere faccia a faccia e dirgli qual è la realtà: che questo presidente ha di fatto perso la guerra moralmente". Lo ha detto, parlando prima della riunione Ue in Lussemburgo, come riporta Cnn, il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg in vista dell'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer oggi a Mosca. "Dovrebbe essere - afferma - nel suo stesso interesse che qualcuno gli dica la verità. Penso sia importante e lo dobbiamo a noi stessi se vogliamo salvare vite umane. Dobbiamo usare ogni possibilità per porre fine alla situazione infernale in Ucraina".
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L’appello dei soldati da Mariupol: “Risorse esaurite”
Un appello al popolo ucraino è apparso sulla pagina Facebook della 36a Brigata Marina Separata intitolata al contrammiraglio Mikhail Bilinsky, che sta combattendo a Mariupol e in questo appello "si dice che dopo 47 giorni di difesa di Mariupol, le risorse della brigata si sono esaurite". "Abbiamo tenuto adeguatamente la difesa facendo l'impossibile. Ma tutte le risorse tendono a esaurirsi", dice il messaggio in cui si aggiunge che "per più di un mese, i marines hanno combattuto senza rifornimento di munizioni, senza cibo, senza acqua". La fanteria, dice ancora il messaggio, "è morta" e ora "artiglieri, cannonieri antiaerei, segnalatori, autisti e cuochi stanno combattendo".
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Berlino: “Ucraina ora ha bisogno di armi pesanti”
"L'Ucraina ha bisogno di altro materiale militare, innanzitutto di armi pesanti". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, a Lussemburgo, a margine del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri, secondo quanto riporta la Bild. "Non è tempo di pretesti, ma servono creatività e pragmatismo", ha aggiunto.
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Cina: “Indagine equa e trasparente su Kramatorsk”
La verità e la causa "dell'incidente devono essere accertate con un'indagine equa e trasparente": è il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, sull'attacco con un missile alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, in Ucraina, costato la vita a oltre 50 persone e che ha visto Mosca e Kiev accusarsi a vicenda sulla responsabilità.
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Zelensky: “A Mariupol decine di migliaia di morti”
Decine di migliaia di persone sono morte a Mariupol, nella regione di Donetsk. Lo ha annunciato il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyi durante il suo discorso davanti al parlamento della Corea del Sud, come riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha osservato che la situazione peggiore è attualmente a Mariupol, poiché la città è stata bloccata dalle truppe russe dal primo marzo. "Mariupol è distrutta. Ci sono decine di migliaia di morti, ma anche così i russi non fermano l'offensiva. Vogliono fare di Mariupol una città evanescente".
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Kiev: su Kharkiv 66 attacchi in 24 ore. Undici morti, anche un bimbo
La regione di Kharkiv, nell'est dell'Ucraina, è stata bombardata dai russi 66 volte nelle ultime 24 ore: gli attacchi hanno causato 11 morti, tra cui un bambino di 7 anni, mentre un altro di 14 è stato ferito. Lo fa sapere il governatore della regione Oleh Synehubov, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. L'esercito russo, ha spiegato Synehubov, ha usato artiglieria, mortai e sistemi lanciarazzi multipli per attaccare i quartieri residenziali della regione.
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Kiev, per oggi concordati 9 corridoi umanitari
Concordati 9 corridoi umanitari per oggi in Ucraina. Lo fa sapere la vicepremier Iryna Vereshchuk su Telegram. In particolare nella regione di Donetsk è previsto il corridoio dalla città assediata di ️Mariupol a Zaporizhzhia sempre con mezzi propri.
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Sale a 183 il bilancio dei bambini morti da inizio guerra
Sale a 183 il numero di bambini uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa. Lo riporta sul suo canale Telegram la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmila Denisova: ad oggi, "secondo il Registro unificato delle indagini preliminari, dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, 183 bambini sono morti e 342 sono stati feriti".
(Unioneonline)
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