Circa il 70% degli anziani in Giappone intende continuare ad avere un impiego lavorativo superati gli 80 anni, un segnale di come la partecipazione sociale attraverso il lavoro prevenga la solitudine e porti a una buona salute fisica e mentale.

È quanto sostiene un sondaggio condotto su oltre 500 persone di età compresa tra i 65 e i 91 anni da una società di gestione di servizi con sede a Tokyo.

Secondo i risultati dell'indagine, le persone intervistate hanno iniziato a lavorare dopo il pensionamento per diversi motivi, in ordine sparso: per la loro salute, per coprire gli aumenti delle bollette e le fatture mediche, e anche solo «perché avevano tempo libero». Altre risposte includono «per essere membro attivo della società civile» e «per non rimanere sempre a casa».

I dati suggeriscono che l'inizio di un lavoro può avere un forte impatto sulle convinzioni relative all'età in cui si può continuare a lavorare. In una sezione che prevedeva dei liberi commenti, infatti, molti intervistati hanno spiegato come il lavoro abbia dato loro una ragione di vita. Alle domanda per le persone sposate su quale tipo di cambiamenti ci siano stati nella relazione coniugale dopo l'inizio di un nuovo lavoro, il 26% degli uomini ha risposto che il loro rapporto è migliorato, così come per il 30% delle donne, grazie ad «una maggiore mobilità e l'aumento del proprio spazio personale».

Per quanto riguarda il modo in cui gli intervistati spendano i loro guadagni, oltre la metà ha selezionato «hobby e divertimenti», seguito da «spese correnti quotidiane» e «risparmi».

Il livello di reddito desiderato era in genere di 100.000 yen al mese. Secondo le statistiche demografiche rilasciate dal ministero degli Affari Interni, le persone con più di 65 anni sono 36,23 milioni nel Paese del Sol Levante, pari a circa il 30% della popolazione.

Nel 2022, il numero di anziani che lavoravano ha raggiunto i 9,12 milioni, un record per il diciannovesimo anno consecutivo, rappresentando il 13,6% della forza lavoro totale, vale a dire, circa 1 su 7.

I settori più comuni in cui è più comune trovare un impiego sono, nell'ordine, il commercio all'ingrosso e al dettaglio, il settore dei servizi, la sanità e l'assistenza, l'agricoltura e la silvicoltura. 

(Unioneonline)

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