«Ilaria Salis non è un'eroina. Lei e i suoi “compagni” sono venuti in Ungheria e hanno commesso aggressioni barbare e premeditate contro cittadini ungheresi: questi sono i fatti». L’attacco alla maestra italiana di origine sarda detenuta a Budapest arriva dal portavoce del primo ministro ungherese Viktor Orban.

Zoltan Kovacs, in video su X, aggiunge: «Tutto il resto è una mera invenzione politica e noi difenderemo la reputazione e l'integrità della nostra magistratura, non importa quanto forte la sinistra gridi al lupo».

Poi l’attacco anche a Roberto Salis, padre di Ilaria: «Ha ripetutamente espresso gravi accuse infondate e lui stesso ha trasformato il caso di sua figlia in un tema politico».

Nelle immagini diffuse nel video dal portavoce ci sono quelle di persone picchiate e foto di teste ricoperte da cicatrici. «Negli ultimi mesi e nelle ultime settimane il padre di Ilaria Salis - afferma Kovacs - ha parlato con tutta la stampa dell'Europa occidentale, come pure con alcuni media Usa, è stato addirittura invitato all'Europarlamento e ha ripetutamente espresso gravi accuse infondate che non possono essere lasciate senza risposta. Dovremmo aggiungere che lui stesso ha trasformato il caso di sua figlia in un tema politico e ora sembra sorpreso che arrivino risposte politiche a queste accuse totalmente infondate». Come padre, rincara il portavoce di Orban, «farebbe forse bene a riflettere su come sua figlia si sia trovata in un incidente del genere ancora una volta, perché questo caso non è senza precedenti». 

(Unioneonline/s.s.)

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