Tiger Team. E’ il nome del gruppo ristretto voluto con forza da Joe Biden: ha giocato un ruolo centrale nella definizione delle sanzioni, ora si occupa di prevenire le azioni di Putin e, soprattutto, di identificare le risposte più appropriate.

Nelle riunioni che si tengono tre volte alla settimana, gli esperti scelti dalla Casa Bianca esaminano minuziosamente gli eventi e le loro possibili evoluzioni, con l'obiettivo anche di fissare la “linea rossa” oltre la quale far scattare l'uso della forza militare della Nato in Ucraina.  Una soglia che non è ancora stata identificata e che non è chiaro se Putin possa varcare utilizzando armi chimiche o, peggio, nucleari.

La squadra di esperti dedica la maggior parte dei suoi sforzi a cercare di entrare nella testa di Putin per prevenire le sue mosse. Tuttavia ha un grande problema: si parla di un presidente russo frustrato dall’andamento della sua campagna militare e determinato a dimostrare che la sua macchina bellica fa ancora paura, per questo lo zar appare molto difficile da decifrare al momento.

Il Tiger Team non si occupa tuttavia del solo campo di battaglia, si spinge a cercare soluzioni all’emergenza rifugiati, alle necessità di sicurezza dell’ambasciata Usa a Kiev e ai pericoli di un cyberattacco.

Nella squadra ci sono anche funzionari impegnati a esaminare le opportunità di lungo termine che l'invasione della Russia offre agli Stati Uniti per migliorare la loro posizione geopolitica.

All’interno della Casa Bianca si ripete che Putin ha commesso un enorme errore strategico, che ridurrà il peso di Mosca a livello globale e alienerà al Paese possibili alleati per anni.

(Unioneonline/L)

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