L’obiettivo dell’Ucraina è quello di arrivare a un summit di pace, per mettere fine al conflitto con Mosca, entro febbraio. La sede potrebbe essere quella delle Nazioni Unite e il mediatore il segretario Onu Guterres. Perché «ogni guerra finisce con la diplomazia», ha spiegato il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha fatto sapere di averne parlato telefonicamente anche con il premier indiano Narendra Modi, prossimo presidente del G20. Ma alla domanda delle domande, ovvero se la Russia sarà invitata al vertice, il ministro ha posto una condizione difficilmente accettabile per il Cremlino: prima, ha risposto Kuleba, Mosca dovrà accettare di essere perseguita per crimini di guerra da un tribunale internazionale, «solo in questo modo possono essere invitati».

Neanche nei giorni di festa c’è stata una tregua delle bombe: decine gli attacchi russi sul Paese devastato da oltre 300 giorni di invasione.

Battaglie sono in corso a Kreminna, nella regione di Lugansk, dove le truppe ucraine «non sono lontane» dalla città. Intanto, continuano i blackout di emergenza in diverse regioni, inclusa la capitale Kiev. Ma Zelensky prova a tenere alto il morale della popolazione, dicendosi convinto che gli ucraini «sopravviveranno a questo inverno» proprio come hanno sopportato missili, minacce e ricatti nucleari, perché «sanno per cosa stanno combattendo».

(Unioneonline/s.s.)

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