Il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha graziato “decine di migliaia” di prigionieri, tra i quali si contano molti arrestati nelle recenti proteste che hanno infiammato il Paese negli ultimi quattro mesi, dopo l’uccisione di Mahsa Amini. A riferirlo sono diverse agenzie di stampa internazionali che citano la TV di Stato.

«I prigionieri che non sono accusati di spionaggio per conto di agenzie straniere, che non hanno avuto contatti diretti con agenti stranieri, che non hanno commesso un omicidio, o che non si siano macchiati di distruzione e incendio doloso di proprietà appartenenti allo Stato saranno graziati», affermano i media iraniani. 

L'autorità giudiziaria ha aggiunto poi, sul suo sito Mizan online, che i manifestanti potranno essere scarcerati solo se firmeranno una “dichiarazione di rimorso e un impegno scritto a non ripetere un simile reato doloso”. La decisione è stata annunciata per celebrare l'anniversario della rivoluzione islamica del 1979

(Unioneonline/v.f.)


 

© Riproduzione riservata