"Certo che l'ho sospettato" di essere stato coinvolto nello scandalo pedofilia per aver cercato di sistemare i conti vaticani.

Così il cardinale australiano George Pell - assolto ad aprile dalle accuse di pedofilia dall'Alta Corte australiana - ha risposto a Monica Maggioni che lo ha intervistato per Settestorie.

"Tutti i personaggi di maggiore peso che hanno lavorato insieme alla riforma finanziaria - ha detto Pell, secondo quanto è stato anticipato - ognuno di noi, credo con pochissime eccezioni, è stato attaccato dai media sul piano della reputazione in un modo o in un altro. E d'altronde ci ricordiamo tutti cosa è accaduto a Calvi che si è suicidato sotto il ponte di Londra con le mani dietro la schiena, strano modo di impiccarsi. E ricordiamo quello che è successo all'altro, Sindona, avvelenato in carcere… 'tempi antichi' … Oggi spesso si usa la distruzione della reputazione".

Pell, che ha raccontato della sua esperienza in carcere prima di essere stato scagionato dalle accuse, ha ricordato che "un signore che ha lavorato con me e ha fatto un gran lavoro e si chiama Danny Casey, è un business manager in Sidney molto efficiente e capace, si è trovato guarda caso l'auto bruciata davanti a casa. Ora certamente si tratta di una coincidenza visto che si sa che le macchine prendono sempre fuoco da sole - ha aggiunto con ironia - ma insomma qui tutte le persone più avvedute sospettano che ci sia un legame diretto tra le due cose. In Australia tutti quelli con cui lavoro non hanno dubbi che il nesso sia evidente. Abbiamo evidenze, ancora nessuna prova, ma certo molto fumo. Abbiamo criminali che sono stati sentiti dire: 'Pell è fuori gioco. Adesso abbiamo davanti un'autostrada'. Un'altra persona quando è stato licenziato l'auditor ha detto: 'adesso c'è una seconda bomba lungo la strada'. Un altro criminale, fin dai primi giorni, diceva: 'abbiamo la Corte Australiana per sistemarlo'. Certo tutto questo è ancora fumo, non si possono ancora considerare prove, ma rimane una possibilità".

Incontrando Francesco "ero molto felice di essere tornato. Ero abituato a incontrarmi con il Papa ogni paio di settimane per metterlo al corrente di quel che facevo, dunque ero molto felice di essere tornato a vederlo in quella meravigliosa sala del Palazzo apostolico. È un palazzo fantastico, pieno di storia, cosa alla quale io attribuisco molto valore. Penso che la prima cosa che mi ha detto è stata: Grazie per la sua testimonianza'.

E io gli sono stato molto grato per questo. Più tardi mi ha anche detto: 'Lei aveva ragione su molte cose', e io penso si riferisse alle questioni economiche sulle quali davvero non ci sono più molti dubbi". (ANSA).
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