Maher al-Agal, capo dell’Isis in Siria, è stato ucciso da un drone americano, era uno dei cinque leader più importanti del Califfato nella regione.

Il raid è avvenuto nell’area di Jindarys, a circa 50 km da Aleppo, e ha ferito anche un vice di al-Agal e un collaboratore.

"L'eliminazione di questo leader dell'Isis distruggerà le capacità dell'organizzazione terroristica di complottare e attuare attacchi globali", ha detto il portavoce del Centcom Joe Buccino annunciando la morte. "L'Isis continua a rappresentare una minaccia per gli Stati Uniti e i partner nell'area. Manteniamo una presenza sufficiente nella regione e continueremo a contrastare minacce alla sicurezza dell'area", ha aggiunto.

L'operazione è avvenuta alla vigilia del primo viaggio in Medio Oriente del presidente americano Joe Biden, che farà tappa in Israele e in Arabia Saudita, ed è l'ultima in ordine di tempo condotta dalle forze americane nel nord ovest della Siria contro i terroristi dell'Isis, che hanno trovato rifugio nell'area ancora controllata dalle forze ribelli dei gruppi di estremisti islamici.

Anche lo stesso capo della Casa Bianca ha confermato la morte di al-Agal sottolineando che si tratta di “un messaggio potente a tutti i terroristi che minacciano la nostra patria e i nostri interessi in tutto il mondo". "Gli Stati Uniti saranno implacabili nei loro sforzi per assicurarli alla giustizia", ha detto il presidente in una nota.

(Unioneonline/s.s.)

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