In Afghanistan prosegue inarrestabile la marcia delle milizie talebane

In queste ore i talebani sono entrati senza trovare opposizione a Jalalabad e anche nella capitale Kabul, dove hanno anche preso il controllo del palazzo presidenziale. I reporter presenti parlano di “spari per le strade”, all’aeroporto e di lockdown attorno ai palazzi governativi. I vertici talebani hanno però annunciato che la capitale “non sarà presa con la forza”, dando anche ordine ai militanti di consentire a chiunque lo desideri di abbandonare la città, “senza usare le armi”. E in uscita dalla capitale si registrano infatti lunghe code di auto, con migliaia di persone decise a lasciare la zona.

Tuttavia diversi spari si sono uditi alla periferia della Capitale, e nell’ospedale di Emergency ci sono una quarantina di persone ricoverate.

Il presidente Ashraf Ghani ha lasciato il Paese, diretto verso il Tagikistan. 

Le nazioni occidentali impegnate da mesi nel ritiro definitivo dal Paese hanno accelerato la smobilitazione. 

Gli Usa hanno evacuato l’ambasciata, mentre la Farnesina ha organizzato un volo speciale dell’Aeronautica militare per consentire a tutti gli italiani di rientrare.

Intanto, il presidente americano Joe Biden, confermando che non è intenzione del suo governo tornare sulla decisione del definitivo disimpegno dal Paese, ha però lanciato un monito ai talebani: "Abbiamo comunicato ai loro rappresentanti a Doha, attraverso il nostro comando, che ogni azione da parte loro sul terreno in Afghanistan che mette a rischio il personale Usa o la nostra missione diplomatica riceverà una rapida e forte risposta militare Usa".

Lo stesso Biden ha in questi giorni autorizzato il dispiegamento di circa cinquemila soldati per un ritiro "ordinato e sicuro" del personale americano e alleato, nonché degli afghani che hanno aiutato l'esercito americano.

Intanto, da più parti si levano gli appelli contro una possibile escalation di violenza. “Mi unisco all'unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan”, ha detto, tra gli altri, Papa Francesco. Aggiungendo: “Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo".

Il messaggio del Papa

Due funzionari talebani hanno smentito, parlando alla Reuters, le voci di un governo di transizione che si ipotizzava potesse essere guidato dall'ex ministro dell'Interno afghano ed ex ambasciatore in Germania Ali Ahmad Jalali.

I ribelli si aspettano un passaggio completo del potere nelle loro mani.

Un portavoce dei taliban, inoltre, ha assicurato che il nuovo governo si impegnerà a rispettare i diritti delle donne e a consentire loro, in netta discontinuità con il passato, l'accesso all'istruzione.

Lo stesso portavoce ha riferito che gli insorti vogliono che nei prossimi giorni "le persone riprendano le loro normali attività", e che "non ci sarà vendetta contro tutti coloro che lavorano con l'amministrazione di Kabul o con le forze straniere".

"Vogliamo – viene aggiunto - che tutte le ambasciate continuino il loro lavoro, non ci saranno rischi per i diplomatici. Tutti dovrebbero continuare il lavoro che stavano facendo in passato".

(Unioneonline/l.f.-L)

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