Le forze russe hanno preso il controllo dell’area di Chernobyl. Lo fa sapere la presidenza ucraina affermando che ora “è impossibile dire se la centrale nucleare è al sicuro”.

La presa della centrale è arrivata al termine di un violento combattimento. Al momento non ci sono notizie su eventuali danni ai reattori, che comunque sono dormienti, o al sito di smaltimento delle scorie nucleari.

Ma il consigliere presidenziale ucraino Mykhaylo Podolyak, nel chiedersi che tipo di obiettivo possa rappresentare la centrale per i russi in quello che apparentemente è un attacco “privo di senso”, lancia l’allarme. “Potrebbero voler utilizzare la centrale come una sorta di arma, è una delle minacce  più gravi in Europa”.

Secondo Igor Novikov, ex consigliere del presidente Zelenski, la minaccia va presa sul serio. “Sul territorio dell'Ucraina ci sono 15 reattori nucleari attivi e scorie nucleari a Chernobyl: un colpo di mortaio e tutti in Europa si trovano ad affrontare una grave catastrofe nucleare, non è solo una questione ucraina è un grave pericolo per tutta l'Europa”, ha detto.

Al termine dei combattimenti lo staff della centrale nucleare è stato preso in ostaggio da truppe russe, ha fatto sapere Alyona Shevtsova, consigliera del comando delle forze terrestri ucraine. Notizia che anche Washington, esprimendo tutto il suo sdegno, ha definito “credibile”.

“Condanniamo e chiediamo il loro immediato rilascio”, ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, aggiungendo che il loro sequestro potrebbe ostacolare gli sforzi per gestire l'impianto.

LA STORIA DI CHERNOBYL – Era il 26 aprile 1986 quando il mondo si accorse di Chernobyl, dove si stima ci siano ancora oltre 200 tonnellate di scorie radioattive (tra corium, uranio e plutonio) sepolte dentro il sarcofago.

Quella notte un'esplosione al reattore numero 4 della centrale nucleare provocò il più grave disastro nucleare civile della storia, primato poi affiancato da quello di Fukushima nel 2011.

Tonnellate di scorie radioattive furono sprigionate nell’atmosfera, causando nel tempo migliaia di vittime e malattie. Oggi Chernobyl è una città fantasma, gli unici abitanti sono gli operai che controllano “il mostro”, presi ora in ostaggio.

Il reattore numero 4, che 3 anni fa è stato racchiuso in una gigantesca cupola d'acciaio, uno scudo protettivo da 36.000 tonnellate chiamato New Safe Confinement, che dovrebbe limitare le fughe radioattive per almeno un secolo.

L’AIEA – L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha chiesto di esercitare la “massima moderazione” per proteggere i siti nucleari in Ucraina, per i quali ha espresso “grave preoccupazione”.

L'Aiea, riferisce Bbc News online, afferma di essere stata informata dalla sua controparte ucraina che mentre le forze russe hanno preso il controllo dell'ex impianto nucleare, non sono state segnalate vittime o distruzioni.

Il direttore generale Mariano Grossi ha affermato che è “di vitale importanza” che le operazioni degli impianti nucleari nella zona di esclusione di Chernobyl “non siano in alcun modo alterate o interrotte”.

(Unioneonline/L)

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