«Io non sono né Biden né Trump, sono una nuova leader. Bisogna voltare pagina». No, «sarai la presidente peggiore».

Sono solo due dei botta e risposta tra i due candidati alla Casa Bianca Kamala Harris e Donald Trump, che nella notte italiana si sono confrontati nel loro primo (e forse unico) duello tv in vista delle elezioni presidenziali Usa del 5 novembre.

In diretta sull’Abc, da Filadelfia, in Pennsylvania, la candidata democratica e il candidato repubblicano si sono confrontati su un’ampia gamma di temi, con accuse, controaccuse, frecciatine e attacchi aperti. 

Aborto – Sul tema dell’interruzione di gravidanza Trump ha scelto la linea drastica: «I democratici vogliono uccidere bambini fino ai 9 mesi», ma Kamala ha replicato: «Bugie, crediamo solo che il governo e soprattutto Donald Trump non dovrebbero dire ad una donna cosa fare con il suo corpo».

Politica estera – Duri scambi anche sulla politica estera e sui conflitti. Trump ha affermato (come già fatto in passato) di essere in grado di «fermare la guerra tra Russia e Ucraina anche prima dell’insediamento, se vincerò le elezioni». Harris ha invece affermato: «Se Trump fosse presidente Putin sarebbe seduto a Kiev con gli occhi puntati sull'Europa».

E sul Medioriente: «Kamala Harris odia Israele, credo che se diventerà presidente Israele non esisterà nel giro di due anni», ha tuonato Trump. Harris dal canto proprio ha spiegato che la linea sarà quella della «pace, della difesa di Israele, ma con la soluzione dei due Stati», affermando che Trump non è credibile all’estero perché «i leader stranieri gli ridono dietro». 

Economia – Nel corso del duello Trump si è naturalmente parlato anche di economia e immigrazione. «Ho creato una delle economie più forti della storia e lo rifarò», ha detto Donald Trump, ricordando la sua politica dei dazi, in particolare contro la Cina, e denunciando la «terribile economia» attuale con una inflazione troppo alta che è «un disastro non solo per la middle class ma per tutte le classi». Il tycoon ha quindi attaccato gli immigrati che portano violenza e rubano il lavoro agli americani.

Harris, dal canto proprio, ha affermato che l’amministrazione Biden ha dovuto rimediare ai «pasticci» fatti da Trump e che il tycoon «ha venduto i nostri chip alla Cina, praticamente ci ha venduto, per dare a Pechino la possibilità di rafforzare il suo esercito. E durante il Covid ha persino ringraziato Xi Jinping", ha incalzato.

Gli appelli finali – Nella sua dichiarazione conclusiva Kamala Harris ha lanciato un messaggio di speranza, affermando di «guardare al futuro e non al passato come Donald Trump» e di voler intraprendere «un nuovo cammino» da percorrere con una «visione inclusiva», una «economia delle opportunità» che investe nelle piccole imprese e nelle famiglie. E di voler difendere i diritti civili, a partire dall'aborto. Insomma, «un presidente che si occupa di voi e non mette al primo posto se stesso».

Trump, invece, che ha avuto l’ultima parola per sorteggio, ha chiuso chiedendo: «Perché non ha fatto queste cose meravigliose che promette in questi tre anni e mezzo?», per poi accusare lei e Biden di aver creato «una nazione in declino», «derisa da tutti, invasa da milioni di immigrati» e che sta portando il mondo «sull'orlo della terza guerra mondiale».

Al termine del faccia a faccia lo staff della Harris ha proposto un altro duello in diretta tv, prima del voto. Un guanto di sfida che, a quanto filtra, non sarebbe invece gradito a Trump e al suo entourage. 

Al termine del confronto il tycoon ha anche affermato: «Questo è stato il mio miglior dibattito di sempre», nonostante, ha aggiunto la «faziosità» dei moderatori della Abc.

(Unioneonline/l.f.)

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