Scatta il primo ottobre in Vaticano l’obbligo del Green pass. Per accedere allo Stato pontificio, ai palazzi della Santa Sede e alle basiliche dovrà mostrare il certificato, altrimenti non potrà entrare.

Fanno eccezione le celebrazioni liturgiche poiché i fedeli potranno assistere alle messe e alle funzioni senza dover presentare il documento, ma solo "per il tempo strettamente necessario allo svolgimento del rito" e rispettando comunque le disposizioni anti-Covid, come il distanziamento, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, l’adozione di peculiari norme igieniche e, ovviamente, evitando assembramenti.

Per l'accesso al territorio vaticano saranno validi comunque anche il Green pass vaticano, quello europeo o un test negativo, molecolare o antigenico.

Le norme sono state stabilite oggi e sono contenute nell’ordinanza del presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Giuseppe Bertello, che in realtà ha recepito le indicazioni di papa Francesco dei giorni scorsi.

Dalle nuove restrizioni dovrebbe essere libera piazza San Pietro, dove l'accesso sarà concesso senza Green pass. Al contrario, il certificato dovrebbe essere obbligatorio per l'udienza del mercoledì in Aula Paolo VI.

L'obbligo, viene chiarito, riguarda "cittadini, residenti nello Stato, personale in servizio, a qualsiasi titolo, nel Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e nei vari Organismi della Curia Romana e delle Istituzioni ad essa collegate, tutti i visitatori e fruitori di servizi". Quindi anche i cardinali dovranno adeguarsi.

(Unioneonline/s.s.)

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