Si è congratulato con gli afghani per esprimere la sua soddisfazione dopo che le truppe americane hanno lasciato il Paese al termine di un intervento militare durato 20 anni. Sono state parole di giubilo quelle di Zabihullah Mujahid, il più importante portavoce dei talebani. “Questa vittoria – ha detto dalla pista dell’aeroporto di Kabul – appartiene a tutti noi. Vogliamo avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e il mondo. Accogliamo con favore buone relazioni diplomatiche con tutti”, ha concluso il portavoce, che ha parlato anche della sconfitta degli americani come di “una grande lezione per gli altri invasori e per la nostra generazione futura”.

Negli Usa, intanto, Joe Biden fa i conti con le pesanti critiche da parte di importanti esponenti dei repubblicani. Il presidente “ha creato un disastro, abbandonando degli americani e i nostri interessi”, ha denunciato la presidente del Gran Old Party, Ronna McDaniel. "Questo prova quello che sapevamo già: Biden è incapace di servire come commander in chief, gli Stati Uniti e il mondo sono meno sicuri a causa sua”, ha aggiunto.

Ieri sera quindi le ultime truppe americane hanno lasciato Kabul, un ritiro un po’ a sorpresa prima dello scadere del tempo, fissato per oggi. Ma la paura di nuovi attentati era troppo alta.

"In Afghanistan – ha commentato il generale Kenneth McKenzie, capo del comando centrale – non è rimasto un solo soldato americano. Il ritiro significa sia la fine dell'evacuazione del materiale militare che la fine di quasi 20 anni di missione iniziata poco dopo l'11 settembre”. “Una missione – ha proseguito – che ha assicurato alla giustizia Osama Bin Laden insieme a molti cospiratori di Al-Qaeda. Il costo è stato di 2.461 militari e civili americani uccisi e oltre 20mila feriti, inclusi sfortunatamente i 13 marines morti la scorsa settimana”.

Dopo l'annuncio del Pentagono, spari sono stati uditi a Kabul per festeggiare la partenza dell'ultimo volo Usa.

(Unioneonline/s.s.)

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Il Paese, dopo 20 anni, di nuovo sotto il controllo dei talebani

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