La Russia chiude i rubinetti del gas all’Europa per 10 giorni. Ufficialmente si tratta di lavori di manutenzione, ma i timori sono inevitabili viste le relazioni internazionali inasprite dalla guerra in Ucraina e le recenti minacce di Mosca di interrompere le forniture verso i Paesi ostili.

Le linee di Nord Stream 1, uno dei principali gasdotti che pompano il gas russo verso l’Europa, saranno chiuse dall’11 al 21 luglio. Lo riferisce la Nord Stream Ag, società che gestisce l’esercizio costituita al 51% da Gazprom, affermando che l’interruzione è dovuta a “lavori di manutenzione”.

“Dall’11 al 21 luglio – si legge nel comunicato ripreso dalle agenzie russe Tass e Interfax – la compagnia Nord Stream Ag effettuerà una momentanea chiusura di entrambe le condotte del Nord Stream per effettuare dei lavori pianificati di manutenzione, inclusi test di componenti meccanici e sistemi di automazione per garantire un efficace, sicuro e affidabile funzionamento del gasdotto”.

Non è la prima volta che accade, ma visto il contesto internazionale la domanda è inevitabile: dopo questa interruzione, il gas tornerà a scorrere?

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