I messaggi di WhatsApp potrebbero non essere privati come pensiamo.

Un ricercatore dell'Università della California ha scoperto una possibile falla nel sistema di messaggistica più usato al mondo.

Il servizio, acquistato da Facebook nel 2014, aveva sempre garantito la privacy dei contenuti trasmessi, tanto da essere utilizzato da diplomatici e altri obiettivi "sensibili".

Di recente aveva inaugurato il sistema di crittografia end-to-end: un'ulteriore misura di sicurezza che, in teoria, rende i messaggi decifrabili solo dal mittente e dal destinatario.

Eppure, secondo lo studioso Tobias Belter, sarebbe proprio questo nuovo procedimento a permettere al colosso di Mark Zuckerberg di spiarci, sostituendo la chiave che decodifica i nostri messaggi.

E scoppiano già le polemiche: si parla di una "enorme minaccia alla libertà di parola".
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