È diventato un caso, negli Stati Uniti, il ricorso presentato da una donna del Texas contro una multa inflittale dalla polizia stradale perché, pur da sola in auto, aveva occupato la corsia riservata al car pooling, ovvero alle “macchinate” con due o più persone che si recano al lavoro. 

Quando è stata sanzionata, infatti, Brandy Bottone, 32 anni, era incinta di 34 settimane e per questo la donna ha contestato il provvedimento sostenendo che, visto che secondo le leggi del Texas anche i feti hanno lo status di “individui”, utilizzare la corsia del car pooling non sarebbe stata una violazione.

La diatriba è presto finita in tribunale (un’udienza è fissata per il 20 luglio) e anche sui maggiori media americani, sia per la particolarità della vicenda sia perché negli Usa sono ancora nel vivo il dibattito e le polemiche dopo la sentenza con cui lo scorso giugno la Corte Suprema ha di fatto abolito il diritto all’aborto delle donne americane.

Intervistata da varie emittenti tv, Brandy Bottone ha spiegato che non c’è nulla di politico nella sua battaglia per vedersi togliere la multa (da 275 dollari), semplicemente è convinta di essere nel giusto

In Texas e negli altri Stati Usa dove prevale il conservatorismo più radicale (ad esempio l’Alabama) la legge che sancisce che i feti sono individui è sempre stata “disinnescata” dalla sentenza della Corte Suprema del 1973 che aveva riconosciuto il diritto all’aborto delle donne. Ma con il recente verdetto della stessa Corte Suprema tali leggi potrebbero trovare ora piena applicabilità.

Dunque la 32enne potrebbe spuntarla? Gli esperti, interpellati dai giornali statunitensi, sono divisi, ma comunque prevale l’ipotesi che la multa venga alla fine confermata, in quanto le norme in vigore e soprattutto il codice stradale non considerano i feti come possibili passeggeri di un mezzo di trasporto.

Le leggi in materia, infatti, adottate dai governi locali in tutto e per tutto contrari all’aborto hanno finora trovato applicazione solo dal punto di vista penale, nei casi di cronaca nera, dove, ad esempio, l’aver ucciso una donna incinta è stata considerata un’aggravante proprio alla luce del principio del feto considerato già come individuo. 

(Unioneonline/l.f.)

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