La crisi umanitaria dell'Ucraina è «enormemente peggiore» dopo la rottura della diga di Kakhovka: lo ha detto il capo degli Affari Umanitari dell'Onu, Martin Griffiths, come riporta il Guardian.

Settecentomila persone, ha aggiunto, hanno bisogno di acqua potabile e l'inondazione dei terreni agricoli in uno dei più importanti “granai” del mondo causerà la riduzione delle esportazioni di cereali, l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari a livello globale e la riduzione della disponibilità di cibo per milioni di persone più bisognose.

Secondo Kiev sono almeno cinque i morti e 13 i dispersi, le località inondate sono in totale 48, di cui 14 sotto occupazione russa e 2.412 le persone evacuate sul versante ucraino. Ma se il livello dell'acqua continua a salire le persone a rischio evacuazione sono quasi 16mila.

«Per centinaia di migliaia di persone in molte cittadine e villaggi l'accesso all'acqua potabile è fortemente ostacolato», ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky sottolineando che l'evacuazione, dove possibile, continua. 

Accuse ribaltate dalle autorità filorusse dell'area occupata di Kherson, secondo le quali Kiev ha bombardato un campo dove sono ospitati gli evacuati della loro zona. Kiev, ha attaccato il governatore filorusso Vladimir Saldo, ha aggravato intenzionalmente l'inondazione aprendo una diga a monte per innalzare il livello dell'acqua. 

L’AUDIO – Dal fuoco incrociato delle accuse reciproche emerge una clip audio che sembra inchiodare i russi.

Un minuto e mezzo di conversazione tra due militari dell'armata di Putin intercettata dall'intelligence ucraina e postata su Telegram. «Il problema principale è che la centrale idroelettrica raffredda il loro reattore nucleare (della centrale di Zaporizhzhia)», afferma un militare russo. E il secondo risponde: «Non c'è problema. Esploderà e sarà tutto finito». Il primo scandisce: «Quindi sono stati i nostri. Non sono loro (gli ucraini), sono i nostri». E l'altro: «Davvero, sono stati i nostri? Hanno detto che sono stati i khokhol (termine dispregiativo per gli ucraini, ndr) a farlo saltare in aria». Di nuovo interviene il primo militare: «Il nostro gruppo di sabotatori è lì. Volevano causare paura con questa diga. Non è andata secondo i piani. (Il risultato è) più di quanto avessero previsto». E l'altro: «Sì, beh, naturalmente. Sarà come Chernobyl, giusto?».

Non è possibile verificare l’autenticità dell’audio ma i satelliti spia Usa e l'Istituto di sismologia norvegese (Norsar) hanno rilevato un'esplosione di magnitudo 1 - 2 sulla scala Richter prima del crollo. Prende quindi corpo l'ipotesi che la diga, che si trova in territorio occupato, non abbia ceduto a causa dei danni subiti durante i bombardamenti precedenti ma sia stata fatta saltare.

(Unioneonline/D)

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