A 55 anni dalla condanna verranno definitivamente scagionati Norman 3X Butler e Thomas 15X Johnson, i nomi in codice con cui in seno alla Nation of Islam sono conosciuti due dei condannati per la morte del leader del movimento antirazzista Malcolm X. 

Norman 3X, uscito di prigione nel 1985, oggi ha 83 anni. Thomas 15X, dopo essere stato rilasciato nel 1987, è deceduto nel 2009. La decisione di scagionarli è stata presa dal procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance che, dopo un'indagine durata 22 mesi, ha ammesso "gravi errori" compiuti allora dagli inquirenti e dagli investigatori di Fbi e Dipartimento di polizia di New York.

Era il 21 febbraio del 1965 quando tre afroamericani aprirono il fuoco contro l’attivista, all’epoca 39enne, che aveva appena preso la parola nella Adubon Ballroom di Harlem, uccidendolo davanti a sua moglie incinta e a tre delle sue figlie.
Per quel delitto l'unico a dichiararsi colpevole fu Thomas Hagan, l'afroamericano che sparò i colpi mortali e scarcerato nel 2010. Ma lui stesso aveva detto che Norman 3X e Thomas 15X non c’entravano nulla.

Secondo quanto emerso nell'indagine del procuratore di Manhattan, durante il processo sarebbe stata coperta una parte delle prove che avrebbe portato all'assoluzione di due degli imputati. Non solo, in sala quella sera erano presenti alcuni agenti sotto copertura. Sono spuntati poi documenti che dimostrano come gli investigatori quel giorno fossero al corrente dei concreti rischi corsi dal leader dei diritti civili, con una telefonata giunta ore prima ad un giornale in cui si diceva che quel giorno sarebbe stato assassinato.

Sul delitto Malcolm X aleggia ancora il mistero. Forse per sempre.

(Unioneonline/D)

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